Anfiteatro di Boboli, arrivano 5 milioni di dollari da Veronica Atkins per il restauro

Il contributo della mecenate americana. Eike Schmidt: “Presto vedremo di nuovo i migliori cantanti esibirsi”

Eike Schmidt e Veronika Atkins (Foto Gallerie degli Uffizi)
Eike Schmidt e Veronika Atkins (Foto Gallerie degli Uffizi)

Firenze, 10 marzo 2023 – Veronica Atkins, mecenate americana, ha donato 5 milioni di dollari, per restaurare integralmente l’anfiteatro del giardino di Boboli in vista del programma di rilancio “Boboli 2030”. È la somma più alta mai concessa in favore di un museo fiorentino.

“Presto vedremo di nuovo i cantanti più celebri esibirsi nella conca circondata dal verde mediceo, davanti al grandioso sfondo di Palazzo Pitti”, spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.

Le operazioni inizieranno nei prossimi mesi e dureranno tra i due e i tre anni. Gli obiettivi sono quelli di riportare alle migliori condizioni le varie componenti architettoniche, scultoree e vegetali e di garantire allo stesso tempo, il recupero della sua originaria vocazione ad accogliere spettacoli, e in particolare la musica lirica.

Le origini dell’anfiteatro

L’anfiteatro fu originariamente concepito in forme puramente vegetali da Eleonora da Toledo, che incaricò della sua realizzazione lo scultore, architetto e scenografo Niccolò Tribolo. Il primo utilizzo teatrale fu in occasione della festa di matrimonio di Margherita de’ Medici con Odoardo Farnese nel 1628. Nei secoli successivi, l’anfiteatro divenne la sede per eccellenza delle feste granducali. Negli anni Trenta del Novecento fu utilizzato anche per farvi rivivere l’opera lirica: nel giugno 1937 venne messa in scena “L’incoronazione di Poppea” di Claudio Monteverdi. Nel 1960 e ancora nel luglio 1965, Franco Zeffirelli scelse l’Anfiteatro di Boboli per allestire l’ “Euridice” di Jacopo Peri.

Chi è Veronica Atkins

Veronica Atkins è tra i più noti sponsor e mecenati al mondo nel campo della musica, ma non solo, dato che negli ultimi anni la sua attività di sostegno verso le Gallerie degli Uffizi è cresciuta.  Atkins ha finanziato il restauro del Terrazzo delle carte geografiche agli Uffizi, della serie degli arazzi Valois del museo fiorentino, e della Sala di Bona a Palazzo Pitti. Dopo aver regalato lo scorso ottobre uno dei migliori pianoforti al mondo per i concerti nella Sala Bianca dell’ex reggia medicea, le furono riconosciute le Chiavi della città di Firenze dalla vicesindaca Alessia Bettini. Veronica Atkins ricopre il ruolo di Managing Director nel Consiglio d’amministrazione della Metropolitan Opera di New York, è presidente della Dr. Robert C. e Veronica Atkins Foundation, e sostiene tante altre organizzazioni culturali. È stata tra i principali donatori per la produzione del Boris Godunov al Teatro alla Scala a dicembre scorso.

“Il progetto dell’Anfiteatro di Boboli unisce i miei tre amori più grandi: la natura, l’arte e la musica. Non vedo l’ora di assistere alla prima dell’opera lirica che in questo luogo magico e unico al mondo risuonerà alla fine dei restauri”, afferma Veronica Atkins.

Le parole del direttore Eike Schmidt

“Grazie alla generosità di Veronica Atkins vedrà la luce uno dei progetti chiave dell’iniziativa Boboli 2030: l’Anfiteatro di Boboli – che nella sua forma architettonica richiama le glorie dell’antica Roma – recupererà la sua funzione di teatro all’aperto, proprio nella città dove nacquero il melodramma e la lirica stessa. Presto vedremo di nuovo i migliori cantanti esibirsi nella vasta conca circondata dal verde, davanti al grandioso sfondo dell’Imperiale e Reale Palazzo Pitti, a raccogliere gli applausi non di pochi eletti, ma di tutto il numeroso pubblico che si unirà in platea e sulle scalinate per un’esperienza unica e irrepetibile”, sottolinea Eike Schmidt.