Sono una donna di 37 anni in maternità anticipata per gravidanza gemellare a rischio. Sono in isolamento poiché positiva al covid dal 18 dicembre. Rispettando le modalità e le tempistiche previste dal provvedimento di isolamento emanato dall’Asl, ho effettuato il tampone di fine isolamento martedì 4 gennaio, risultando negativa. Ad oggi non sono ancora stata ‘liberata’, nonostante abbia inviato la mail e compilato il form on line dedicato. Devo fare le visite di controllo e ho bisogno che l’Asl disponga la fine dell’isolamento. Capisco il difficile momento in cui verte la sanità pubblica tuttavia la limitazione della libertà personale, quando non necessaria, è una questione grave, troppo poco considerata dalle autorità pubbliche. Ad oggi è impossibile contattare l’Asl telefonicamente, alle mail non rispondono, il medico di base dice che non può nulla e non posso uscire poiché ancora vincolata dal provvedimento.
Se è in gravidanza a rischio, parli con chi la deve visitare facendo sapere che ha il tampone negativo. In questo momento serve meno burocrazia, e più buon senso. Altrimenti si ferma tutto.