di Pier Francesco Nesti
Prova a tendere la mano la Asl Toscana Centro alla famiglia di Denise, la bambina di 8 anni disabile dalla nascita e che ha bisogno di un’assistenza costante. Fatta anche dal supporto di una serie di specialisti, come una neuropsichiatra infantile e una logopedista, che però dalla scorsa estate sono a carico della famiglia. Le due figure ‘passate’ dalla Asl sono infatti rispettivamente a un passo dalla pensione e in maternità. E non sono mai state sostituite.
Ecco perché i genitori di Denise, Michael e Gessica, pur di non far mancare alla propria figlia le cure di cui ha bisogno, si sono accollati tutte le spese.
Cifre importanti, diverse centinaia di euro al mese, che diventano quasi 3.000 quando Denise, costretta a muoversi su una sedia a rotelle e che per comunicare usa un particolare sistema che passa attraverso l’uso di alcune figure disegnate, è costretta ad affidarsi anche a una fisioterapista.
Ma i suoi genitori non hanno dubbi: "Facciamo tutto per il bene di nostra figlia e continueremo a farlo. Quello che vogliamo sono solo delle risposte alle nostre richieste, non vogliamo niente di più, ma neanche niente di meno, di quelli che sono i diritti di Denise".
Risposte che dall’azienda sanitaria sono arrivate e che alla coppia sono sembrate parziali. Anche se l’azienda sanitaria promette disponibilità a continuare a seguire il caso e migliorarne la presa in carico che, comunque, sarebbe tutt’ora in corso.
"La presa in carico della minore – spiegano dalla Asl - è tuttora attiva e si articola sia in interventi (valutazioni neuropsichiatriche, valutazioni inerenti l’area comunicativo-linguistica e neuromotoria, colloqui con le insegnanti e/o genitori) che setting diversi atti ad accogliere i bisogni assistenziali della bambina. Dispiace se i genitori abbiano avuto la sensazione che la figlia sia stata lasciata sola quando alcune prestazioni sono state erogate anche recentemente, con la finalità di accogliere le necessità clinico-assistenziali della bambina".
E ancora: "A luglio l’equipe curante ha avuto un colloquio con la madre proprio per ridefinire gli obiettivi riabilitativi con programmazione di approfondimenti sia sul versante neuromotorio che per quanto riguarda l’area comunicativo linguistica. Proprio perché la presa in carico non è mai venuta meno, la bambina ha potuto usufruire anche in questi mesi di prescrizioni della neuropsichiatra inerenti ausili/ortesi".
Infine l’ultima precisazione: "La cartella clinica è sempre aperta e per ogni occorrenza gli operatori sono a disposizione. I servizi coinvolti si rendono comunque disponibili a programmare una visita quanto prima per ridefinire il percorso assistenziale riabilitativo della minore".