Il mondo dello spettacolo mette in scena la protesta

Tra i mille che hanno aderito a 'Bauli in piazza' a Roma, due artisti fiorentini. L'intervista a uno di loro, Francesco Raniero

Bauli in piazza: Francesco Rainero ed  Elisa Vitiello

Bauli in piazza: Francesco Rainero ed Elisa Vitiello

Firenze, 18 aprile 2021 - Circa 1000 professionisti dello spettacolo si sono radunati l’altro giorno a Roma per la seconda manifestazione pubblica della rete 'Bauli in Piazza': coloro cioè che non hanno potuto svolgere attività per più di un anno. Gli stessi che hanno chiesto una riforma dell’intero comparto del settore. La pandemia ha colpito duramente tutta la filiera e ha fatto emergere le enormi criticità di un sistema di cui le istituzioni debbono farsi portavoce. Tra i mille scesi in piazza anche due artisti fiorentini: Francesco Rainero musicista e cantautore e l’attrice Elisa Vitiello.

«Bauli in piazza» per una piazza grandemente evocativa come piazza del Popolo a Roma. Data: 17 aprile 2021.

Bauli in piazza: Francesco Rainero ed  Elisa Vitiello
Bauli in piazza: Francesco Rainero ed Elisa Vitiello

Bauli in piazza: Francesco Rainero cantautore e musicista ed Elisa Vitiello attrice 

La parola solidarietà, legata alle lavoratrici e ai lavoratori dello spettacolo che sono arrivati da tutta Italia, è superata da un'atmosfera di rispetto e profonda condivisione. Anche se messa a dura prova dal conto dei giorni. Con queste zone gialle, arancioni, rosse, chi lavora nello spettacolo in realtà si trova fermo da più di un anno, ed è portato a confondere gli ieri, gli oggi e dopodomani con un certo dolore. Tra mille professionisti a Roma anche due fiorentini, il cantautore e musicista Francesco Rainero con l’attrice Elisa Vitiello.

Rainero, come è stato condividere con altri colleghi questa specie di dolore? «Ci siamo subito accorti dell’atmosfera elettrica che permeava tutto: all'arrivo a Roma c'erano i bauli già schierati con i loro primi “occupanti”, e c’erano tanti curiosi intorno alle transenne davanti agli schermi illuminati in attesa dell'inizio del flash mob». C'era da rispettare una procedura per entrare? «Sì, abbiamo fatto il check-in e ognuno ha ricevuto il kit: una t-shirt nera con il logo della manifestazione, una mascherina FFP2 nera e una seconda maschera nera che copriva tutto il volto. Poi abbiamo preso posto ai nostri bauli, sotto la Terrazza del Pincio, con lo sguardo rivolto all’obelisco. Eravamo proprio in fondo, e il colpo d'occhio è stato emozionante e straordinario». Le riaperture annunciate di teatri, cinema ed eventi sono un passo importante. «Sì certo. Ma se vogliamo rilanciare il comparto dello spettacolo dobbiamo intervenire con adeguate tutele per rafforzare i diritti delle categorie dei professionisti e delle maestranze. E con i Bauli la piazza ha iniziato a riempirsi, di tutte le categorie di lavoratori rappresentate dai tecnici, agli addetti al merchandising, dai backliner agli uffici stampa, dagli attori e ai cantanti non solo famosi». Come si è svolto il flash mob? « Alle 17 una sirena ha dato il via: ci siamo coperti il volto con la maschera e abbiamo seguito dagli schermi il conteggio dei primi 365 giorni di chiusure. Al 365° ci siamo tolti le maschere e abbiamo scandito ogni giorno successivo di chiusura – fino al 419°, che cadeva due giorni fa – con un colpo sul baule. Alla fine, inquadrati da un drone che sorvolava la piazza, abbiamo cadenzato tutti insieme il ritmo di We will rock you dei Queen sui bauli». C'è stato una specie di motto? «La frase chiave della manifestazione è “Noi facciamo eventi”, e per noi due – Rainero era a Roma con l’attrice Elisa Vitiello, ndr– vale doppio: noi gli eventi li facciamo sul palco con il nostro lavoro di artisti e li organizziamo. Ma mai come  a Roma  entrambi ci siamo sentiti parte di qualcosa da condividere, di unico, di grande e considerati. Soprattutto dopo questi ultimi 14 mesi».

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