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Battaglia per l’asilo Panpepato. L’Arca perde la gestione al Tar

Il ricorso sull’appalto verteva sui contratti del personale e sui costi di gestione. Il tribunale però lo ha respinto

Rifiutato il ricorso sul ’Panpepato

Rifiutato il ricorso sul ’Panpepato

La cooperativa sociale Arca, che in Mugello gestisce numerosi servizi educativi e sociali, ha perso il ricorso che aveva presentato contro il Comune di Scarperia e San Piero e l’Unione dei Comuni per la gara di appalto per l’affidamento della gestione dell’asilo nido "Panpepato". Arca gestiva da anni questo servizio, ma la gara recente ha visto vincitrice una cooperativa laziale, la cooperativa sociale Gialla, con Arca arrivata seconda in graduatoria.

Subito la cooperativa mugellana aveva fatto ricorso, chiedendo anche la sospensiva degli atti di assegnazione alla nuova cooperativa.

Ma il Comune di Scarperia e San Piero, difeso dall’avvocato Francesco Vallini ha visto il Tar della Toscana dargli ragione, mentre l’Unione dei Comuni è uscita dal procedimento, così come l’ente aveva chiesto, essendo stata nella questione un mero strumento amministrativo, senza alcuna decisione autonoma.

Due erano le contestazioni avanzate da Arca. Il primo l’individuazione del contratto collettivo di lavoro: secondo Arca si doveva applicare il contratto delle cooperative sociali, mentre quello indicato da Cooperativa Gialla era il contratto del personale educativo prescolare.

E il Tar ha dato ragione a quest’ultima. Peraltro è stata regolarmente attivata la clausola sociale che consente al personale del gestore uscente di non perdere il posto di lavoro ma di passare alle dipendenze del nuovo gestore.

Su quattro operatori, solo uno ha deciso di non continuare l’attività al Panpepato di San Piero a Sieve. L’altra questione riguardava la presunta non congruità dell’offerta economica nella copertura dei costi di gestione, che invece il Tar ha ritenuto correttamente delineata.

Unica consolazione per Arca, la compensazione delle spese legali: ognuno pagherà le proprie, mentre di solito se ne fa carico la parte che ha torto. Il sindaco Federico Ignesti è soddisfatto, ma non del tutto: "Sono contento per la sentenza del TAR che ci ha dato ragione: è una conferma della serietà della pubblica amministrazione, e della professionalità e del buon lavoro svolto dagli uffici. Poi è chiaro che sull’esito delle gare si può fare ricorso, e così è stato.

Peraltro in consiglio comunale vi fu un’interrogazione del gruppo di sinistra che accusava l’amministrazione: la sentenza ha dimostrato che erano accuse infondate. Unico rammarico è la compensazione delle spese: alla fine abbiamo avuto ragione, ma dobbiamo comunque sopportare una spesa di 10 mila euro, e questa mi sembra una stortura. Son soldi pubblici, che avremmo speso volentieri per cose più utili".

Paolo Guidotti