Firenze, balli ravvicinati e caos: sigilli al 'Blanco'

Sette giorni di chiusura per la discoteca di Rovezzano disposti dal questore. Venerdì scorso la denuncia dei consiglieri leghisti

La polizia ieri notte ha messo i sigilli al Blanco

La polizia ieri notte ha messo i sigilli.

Firenze, 8 ottobre 2021 - Troppo disinvolto – eufemismo – l’uso delle mascherine. Troppi giovani in pista e non esattamente a distanza di sicurezza. E poi quei balli scatenati quando ballare, ancora, non si può (o meglio poteva perché proprio in queste ore è arrivata una prima piccola apertura per le discoteche dal Comitato tecnico scientifico). Insomma troppe cose sbagliate venerdì notte al Blanco, famoso locale di Rovezzano, come documentato e denunciato da due esponenti della Lega di Palazzo Vecchio, Emanuele Cocollini, vicepresidente del Consiglio comunale e Antonio Montelatici, che presiede la Commissione controllo. Il loro sfogo – con filmati e foto allegate e pubblicato dal nostro giornale – non è passato inosservato. Ieri sera per i locale di Firenze sud sono scattati infatti i sigilli. Tutto chiuso per sette giorni.

L’atto è stato firmato dal questore su proposta della della direzione della polizia amministrativa diretta da Fabio Pocek. La decisione di mettere nero su bianco il decreto di sospensione dell’attività per una settimana nasce anche da un’attenzione rivolta nei mesi scorsi al locale che già in estate era stato chiuso per tre giorni.

Mancato rispetto della distanza, mascherine non utilizzate e altre violazioni. Queste le motivazioni della questura che hanno portato allo stop di ieri sera.

La denuncia degli esponenti del centrodestra era stata forte e netta. "Quella che abbiamo trovato e documentato venerdì sera al Blanco era una situazione sconvolgente – avevano denunciato i due consiglieri leghisti – centinaia di persone che ballavano senza alcun distanziamento, senza mascherina". "Per non parlare – avevano quindi aggiunto – del volume della musica che toglie il sonno ai residenti di Rovezzano".

"Siamo al fianco degli imprenditori ma riteniamo inaccettabile che un locale violi così palesemente quelle stesse norme che costringono a restare chiusi decine di altri esercizi commerciali, molti dei quali rischiano di non riaprire più" avevano poi articolato il ragionamento Cocollini e Montelatici aggiungendo: "Abbiamo doverosamente allertato la Polizia municipale che ci ha risposto che non sarebbe intervenuta: l’auspicio è comunque che si intervenga per riportare la situazione alla normalità".

Il caso segnalato nei giorni corsi non è comunque un caso isolato. Per rendersene conto basta anche solo dare un’occhiata ai social. Nella pagine dedicate ai quartieri si sprecano infatti le denunce di cittadini che lamentano assembramenti specialmente nelle piazze, molto spesso in periferia (Isolotto e Novoli in testa), dove decine di giovani sembrano ancora e nonostante prendere di nuovo con troppa ’leggerezza’ la questione pandemia.

Emanuele Baldi

 

 

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