Badiani fa novant’anni. Una storia dolcissima

A Firenze, nel viale dei Mille, è nata nel 1932 la gelateria famosa in tutto il mondo. Una fortuna fondata sul Buontalenti, il gusto più semplice e più nobile

La gelateria

La gelateria

Firenze, 18 settembre 2022 - Panna, latte, uova, zucchero. In una parola, Buontalenti: che fu il famoso architetto dei Medici nel ’500, certo, ma secondo storie dal sapore di leggenda fu anche l’inventore del gelato alla corte parigina della regina Caterina. Quel gusto che ancor oggi porta il suo nome. E infatti: se si prova a fare un sondaggio puntando a bruciapelo sulla parola ’Buontalenti’, i più risponderanno appunto ’gelato’. A Firenze di sicuro, ma forse non solo. Ma allora, in due parole: Buontalenti uguale Badiani. La gelateria creata nel 1932, novant’anni fa, sul viale dei Mille (ma ebbe due sedi sull’altro lato della strada, prima dell’attuale) dal lattaio Idilio Badiani, e passata una trentina d’anni fa a Orazio Pomposi e ai figli Patrizio e Paolo. Che l’hanno definitivamente lanciata, fino ai numeri di oggi, con Paolo nei panni del Genio Creatore: oltre alla sede di viale dei Mille ("dove entrano – racconta orgoglioso Patrizio – tutte le più importanti famiglie fiorentine, e la gente di spettacolo a cominciare da Carlo Conti, e legioni di maglie viola, da Batigol in qua"), dal 2016 sono nati nove negozi a Londra, e quest’anno due in Spagna tra Barcellona e Sotogrande, tutti a gestione diretta con il marchio Badiani Gelato Firenze.

I numeri: 130 dipendenti, 250 tonnellate di gelato artigianale, giro di clienti stimato in 2 milioni, fatturato previsto per il 2023 intorno agli 11 milioni di euro, di cui il 25 per cento da vendite ’digital’. Già, perché Badiani consegna a Barcellona in 40 minuti, ma a Londra – dove c’è una forte partnership con il mondo del lusso, gli stellati e il ristorante dei Frescobaldi – il delivery è immediato, e riesce a raggiungere l’intero Regno Unito nelle 24 ore. Tutto grazie a una simpatica cliente di Leicester, che voleva a ogni costo il gelato a casa, e segnalò il contatto di una ditta specializzata. Ricordi. Fine anni ’60 o primi ’70, concorso indetto a Firenze dal Comitato Gelatieri proprio per un omaggio al celebre architetto, proprio con quegli ingredienti. Nessuno ricorda chi vinse, ma "di sicuro – racconta Patrizio Pomposi – non lo vinse Badiani. Ma andò come a Sanremo: una canzone vinceva ma la gente la dimenticava, un’altra si piazzava decima e vendeva milioni di dischi".

E così con il Buontalenti. Il segreto del successo si nasconde dietro quel gusto speciale. I londinesi ne vanno pazzi, soprattutto nella linea Dolcevita con salsa al pistacchio. I laboratori guidati da Niccolò Pomposi, 24 anni, figlio di Paolo, sfornano Buontalenti e Dolcevita, i best seller, per vip, attori e sportivi: "I calciatori del Tottenham sono i più assidui consumatori". In Spagna, Paolo ha sedotto i catalani con due gusti, il San Jordi a latte e panna con cioccolato e salsa di fragole, e il Barcellona che ricorda la Senyera, la bandiera catalana a strisce gialle e rosse fatte di cioccolato bianco con curcuma e salsa di lamponi.

Ma il ricordo più geloso è di Patrizio, di quella sera in cui vide entrare a Firenze un distinto signore british. Si stropicciò gli occhi e con lui tutto il negozio. Non ci credevano. Era sir Paul McCartney. Lo confermò con un sorriso, e chiese lo scontrino. Per un Buontalenti, what else.

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