ILARIA BIANCALANI
Cronaca

I motociclisti che difendono i bambini vittime di abusi: "Ridiamo loro fiducia"

In alcuni video i bikers di B.A.C.A. spiegano i motivi della loro scelta e la forte appartenenza all'associazione che ha radici internazionali

Alcuni membri dell'Associazione B.A.C.A.

Firenze, 24 maggio 2021 - Già dall'acronimo dell'associazione si capisce molto di quello che è il senso di B.A.C.A. Bikers Against Child Abuse (B.A.C.A.), ovvero “Motociclisti Contro l’Abuso sui Bambini”, ha proprio lo scopo di proteggere i bambini vittime di abuso. Un'organizzazione internazionale, un'associazione nata 25 anni fa in America, nello Stato dello Utah - quest'anno, nel mese di giugno, ci sarà un celebrazione che si svolgerà a Orlando in Florida - che ha una mission ben precisa: dare forza ai minori affinché non abbiano mai più paura del mondo in cui vivono. Per i bikers di B.A.C.A. l'associazione è "una grande famiglia nella quale vogliamo che i minori si sentano accolti e amati", come spiega il presidente dell'Old Bridge Chapter toscano, il cui road name (il nome "in codice" dei B.A.C.A. ndr) è Grang. "Esistiamo da cinque anni, - spiega Grang -. Tutto nasce dal connubio fra la nostra grande passione per la motocicletta e la voglia di fare qualcosa in ambito sociale. In realtà tutti noi, che in B.A.C.A. abbiamo un road name, nella vita reale siamo persone normali con un'occupazione e le nostre famiglie. In Italia collaboriamo con forze dell'ordine, assistenti sociali e Tribunale dei minori. Fondamentale è per noi la formazione e quindi il raggiungimento dell'idoneità a poter operare con i bambini". Se "White Wolf" spiega di essere entrato in B.A.C.A "per difendere i bambini dagli abusi riportando loro fiducia e trovando nell'associazione una grande famiglia", "Sensei", responsabile della sicurezza dell'Old Bridge Chapter, dice che "è impossibile descrivere ciò che gli occhi dei bambini ci trasmettono quando li guardiamo".

"La Cri", una delle donne che fanno parte del gruppo toscano, parla di B.A.C.A come di "uno stile di vita, un percorso da portare avanti con determinazione, impegno, gioia e determinazione". "Siamo qui - aggiunge - per restituire ai bambini quel sorriso che emoziona tanto anche noi".