L’autovelox spara multe è illegittimo. Il Comune condannato a pagare

Il giudice d’appello conferma l’annullamento della sanzione per l’automobilista che percorreva viale Etruria alla velocità di 69 chilometri orari. La battaglia legale è costata alle casse pubbliche ben 1.500 euro

L'autovelox di viale Etruria che la magistratura ha bocciato per ben due volte al Comune d

L'autovelox di viale Etruria che la magistratura ha bocciato per ben due volte al Comune d

Firenze, 23 settembre 2021 - Se è vero che "per un punto Martin perse la cappa", per riscuotere 190 euro il Comune di Firenze ne ha perse più di 1.500. Ieri mattina infatti il giudice d’appello Susanna Zanda ha confermato la condanna al Comune per risarcimento delle spese legali e l’annullamento della multa, già disposte in primo grado nel novembre del 2018, nei confronti di un automobilista pizzicato nel febbraio precedente dalla telecamera dell’autovelox di viale Etruria, mentre passava a 69 chilometri all’ora. Secondo quanto emerso anche a seguito della perizia tecnica, la strada non presenta le caratteristiche previste dalla legge nel punto in cui il dispositivo è stato installato.

La questione iniziò nel 2018 quando l’avvocato Gionata Billi del foro di Firenze presentò un ricorso contro una multa inflitta dalla municipale a causa all’autovelox. La vicenda si concluse con la condanna, da parte del giudice di Pace Pier Paolo Blasi, al Comune di Firenze che fu così costretto a risarcire all’automobilista multato le 190 euro circa della sanzione per eccesso di velocità che gli era stata notificata nel marzo precedente, oltre a 43 euro di contributi di ricorso. Il Comune di Firenze ricorse così in appello e da quel momento il fascicolo ha attraversato le mani di tre giudici: Massimo Donnarrumma che ha fissato la prima udienza d’appello e le colleghe Annamaria Legnaioli che ha disposto la consulenza tecnica d’ufficio con i periti per valutare se la strada ha le caratteristiche per ospitare l’autovelox e, ieri mattina, il giudice Susanna Zanda, che già in passato si era espressa a favore di altri automobilisti nei ricorsi contro il dispositivo di registrazione della velocità di viale Etruria.

"Secondo quanto disposto dal codice stradale – spiega l’avvocato Gionata Billi, che in appello si è avvalso della perizia dell’ingegnere Elena Sarto – la presenza dell’autovelox in postazione fissa può essere disposta solo su strade, come ad esempio quelle urbane di scorrimento, che abbiano determinate caratteristiche e che a Firenze sono ad esempio i viali Gramsci, Lavagnini, Matteotti e lo stesso viale Etruria che però nel punto in cui l’autovelox è stato installato, non presenta le caratteristiche richieste dalla legge come ad esempio, la banchina laterale e intersezioni a raso senza semaforo, come nel punto in cui via Ottone Rosai si immette in viale Etruria". Insomma in quel punto il dispositivo di registrazione della velocità fisso non ci può stare. "Questo è costato al Comune di Firenze circa 220 euro di spese legali in primo grado, oltre alla mancata riscossione della multa e in appello altre 680 più 500 euro d’acconto al consulente tecnico d’ufficio, più 91,50 di contributo unificato per inizio causa, le 15 euro della notifica e le mancate 190 della multa", ha concluso Billi.

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