REDAZIONE FIRENZE

Auto abbandonate, ecco perché a volte diventano ’monumenti’

Rimossi dopo diversi mesi e segnalazioni i veicoli rimasti a lungo sulla strada

C’è pure chi si è lamentato (ironicamente) per la rimozione di un’auto abbandonata in località Madonna del Facchino. La vettura, vandalizzata a più riprese, si trovava lì da diversi mesi e, in qualche modo, ormai rappresentava un elemento del paesaggio. Ironia a parte la procedura per la rimozione, nonostante le ripetute segnalazioni e proteste, è stata davvero lunga: la strada su cui si trovava, la Sp8, fra l’altro è competenza della Città Metropolitana ma la polizia municipale calenzanese ha preso comunque in carico la gestione per i controlli e la rimozioni. L’iter in questi casi, secondo il decreto 460 del 1999, prevede però, prima della rimozione a carico dell’ente che interviene, di notificare i verbali di accertamento all’intestatario del mezzo e, nel caso non sia reperibile, di pubblicare l’atto relativo sull’Albo pretorio dell’ultima residenza conosciuta, per almeno 60 giorni. E solo trascorso questo termine, dopo avere accertato che il mezzo non fosse rubato o senza copertura assicurativa, il Comune può incaricare una ditta autorizzata. Così solo ieri la vettura è stata portata alla demolizione. Le procedure – sottolinea l’amministrazione calenzanese – chiedono il rispetto della normativa da parte dell’ente pubblico, ma anche da parte dei cittadini che, chiaramente, non dovrebbero vandalizzare mezzi abbandonati o appropriarsi di loro parti. Sempre ieri, seguendo lo stesso iter, è stata rimossa anche un’altra auto, abbandonata e più volte segnalata, in via Caduti di Nassiriya.

S.N.