
La vacanza? Per i giovani ragazzi autistici diventa esperienza di vita, crescita e formazione. L’idea arriva dallo psicologo Leonardo Granchi e dalla neuropsicomotricista Arianna Bello, sostenuti dall’Associazione "Fiori di vetro" di Empoli e segue principi semplici: la vacanza come momento fondamentale dove ciascun partecipante ha la possibilità di condividere con i propri coetanei esperienze di relazione, scambio e autonomia.
Con il contributo di operatori specializzati nel settore, il dottor Marco Tagliagambe, la dottoressa Ginevra Lassi e la dottoressa Denise Ruotolo, i ragazzi affetti da autismo fanno esperienza di vita ed autonomia lontano dalla propria famiglia. Un esperimento riuscito, una formula da replicare. Un progetto che ha già dato i primi frutti.
"Sappiamo – spiega il dottor Leonardo Granchi, psicologo e psicoterapeuta – quanto sia importante sollevare i genitori dalle cure quotidiane e da una routine pesante. Abbiamo pensato di farlo attraverso una vera vacanza in agriturismo, completo di servizi con brevi gite sul territorio, relax in piscina e preparazione dei pasti con il sostegno degli operatori. Un buon modo per fare socializzazione". Al progetto hanno partecipato giovani che, per la prima volta, hanno avuto l’opportunità di vivere il distacco dal genitore per sperimentare la vita indipendente.
"Alle cure terapeutiche che i ragazzi ricevono sin dalla tenera età, dopo la diagnosi di autismo - prosegue il dottor Granchi, che opera a Sovigliana di Vinci - pensiamo che la risposta più opportuna sia quella di dar loro modo di esprimere i propri bisogni attraverso una naturalizzazione della proposta, in un contesto reale, altamente stimolante ed ecologico. Allo stesso tempo, sempre in modo naturale, si contribuisce alla sensibilizzazione della comunità verso una patologia complessa, che coinvolge principalmente linguaggio e comunicazione, interazione sociale, interessi ristretti. Un patologia ancora oggi oggetto di molti studi scientifici".
Condividere spazi, fare esperienza di gruppo, provare emozioni nuove, instaurare legami ed affetti, mettere a frutto quelle risorse che nella quotidianità non vengono sfruttate come dovrebbero. Questi gli obiettivi della vacanza come terapia. ?"Un progetto all’avanguardia - concludono gli ideatori - dove il successo non risiede tanto nella sua generale applicabilità ma in ogni singolo ospite che contribuisce alla sua realizzazione". (Nella foto: il gruppo dei ragazzi che ha partecipato al progetto)