REDAZIONE FIRENZE

Assunzioni in Comune "Fu danno erariale" Renzi deve risarcire

La Corte dei conti su due contratti a tempo determinato per lo staff dell’ex sindaco. Col leader di Iv responsabili 2 dirigenti

Matteo Renzi condannato dalla Corte dei Conti (presidente Antonio Galeota, consigliere relatore Andrea Luberti, consigliere Giuseppe Di Pietro) a rifondere 69.738,18 euro al Comune di Firenze per una vicenda di assunzioni – due – all’epoca in cui era sindaco. Altrettanto i due coimputati di Renzi: Claudio Martini, già dirigente dell’Ufficio del sindaco (34.869,09) e Sarina Liga (313.821,18) altra dirigente comunale. A giudizio la nomina di 2 collaboratori dello staff dell’allora primo cittadino. Per la procura contabile – e infine il collegio giudicante di I°grado – i 2 collaboratori sarebbero stati assunti (nel 2009 e fino al 2013) con contratto a tempo determinato nonostante non avessero alcuni requisiti previsti dalle norme, tra cui quello di aver conseguito la laurea. Renzi è stato accusato quale "sindaco e autore dell’atto, nella misura del 10%"; Liga, p.o. e direttrice della Direnzione Organizzazione, come sottoscrittrice dei contratti individuali vistati di regolarità amministrativo contabile, per il 45%".

La procura aveva chiesto il 45% anche per Claudio Martini "che propose l’ordinanza"; i giudici che hanno accolto integralmente la domanda della procura erariale per Renzi e Liga, l’hanno invece accolta in misura parziale ("5%") per Martini, così rimensionando le sue responsabilità.

Sentenza depositata ieri alla segreteria della Corte. Che non è ente esattore. Sarà Palazzo Vecchio, "soggetto danneggiato" a doversi attivare per chiedere il pagamento della cifra complessiva indicata in sentenza, di poco superiore a 416mila euro, ridotta rispetto ai 697.381.80 richiesti dalla procura contabile. Il collegio ha peraltro valutato che il 40% del danno resterà a carico dell’amministrazione comunale. ll termine di prescrizione, quinquennale, decorre dalla data in cui l’ente ha contezza delle irregolarità e dalla data in cui si è verificato il fatto dannoso (e può attivarsi per effettuare verifiche e riscontri amministrativi) o in caso di occultamento doloso del danno, dalla data in cui è stato scoperto.

giovanni spano