REDAZIONE FIRENZE

Assestamenti per il voto. Passo di lato di Nardella. Rischio estromissione per uno dei Del Re boys

E Renzi lancia la Leopolda in attesa che con il Pd non sia divorzio definitivo "Stesso format di sempre ma quest’anno è talmente ricco che raddoppia".

Assestamenti per il voto. Passo di lato di Nardella. Rischio estromissione per uno dei Del Re boys

Sara (Funaro) è Sara, Dario (Nardella) è Dario. Nel Pd che procede dritto verso le comunali di giugno c’è continuità tra il passato e (forse) per il futuro, ma anche voglia di far capire che si tratta di due persone distinte. Con la propria autonomia. Tradotto: è evidente che per Funaro assumere il ruolo di post-Nardella è complesso anche perché l’eredità del sindaco è (comunque la si pensi) di quelle pesanti. Per questo motivo Nardella sta facendo capire di voler lasciare campo libero alla candidata. Per rispetto. Per non rischiare di essere ingombrante. Intanto il sindaco auspica che la coalizione "di centrosinistra" a sostegno di Funaro "possa allargarsi e rafforzarsi. Confido nel lavoro che sta svolgendo il Pd a livello nazionale fino a quello regionale e locale, e in quello della nostra candidata Sara Funaro, perché Firenze è una città fondamentale per la Toscana e per l’Italia". E Funaro, che continua a ripetere come il nemico da battere sia la destra, si prepara alla serata del 19 gennaio quando al Palazzo dei Congressi si presenterà ai cittadini fiorentini.

‘Insieme’ è il titolo scelto, per sottolineare quanto il gioco di squadra per il centrosinistra in questa fase sia fondamentale. Certo, guardando i quotidiani attriti in Consiglio comunale, il concetto di unità non è facile da far passare. Basta vedere l’ordine del giorno della conferenza dei capigruppo di domani (ore 12.30, Palazzo Vecchio): tra i temi da trattare, oltre alla richiesta di Alessandro Draghi di Fdi di organizzare una seduta tematica sullo stadio, figura anche la dicitura "Contestazione ipotesi di incompatibilità consigliere comunale". Quella che sembra una formula criptica ha in realtà un nome e cognome, Stefano Di Puccio, ex Pd e ora consigliere di Firenze Democratica (gruppo che fa riferimento all’ex assessora Cecilia Del Re) e consigliere speciale del sindaco Nardella per il carcere.

Di Puccio di recente è diventato presidente del Firenze Rugby 1931. I Dem ora lo vogliono far saltare, ritenendo che tale incarico sia incompatibile con il ruolo di consigliere comunale. L’iter dovrebbe essere questo: alla capigruppo verrà fuori una presunta incompatibilità. A quel punto Di Puccio avrà del tempo per fornire le sue controdeduzioni. Se sarà stabilita l’incompatibilità, Di Puccio dovrà scegliere se dimettersi da presidente del Firenze Rugby 1931 oppure da consigliere comunale. Di certo si tratta di un’altra tensione tra Pd e i nuovi Del Re boys.

E poi c’è Italia Viva che dovrebbe correre da sola con Stefania Saccardi sindaca, sostenuta dai Verdi di Sergio Gatteschi e a una parte dei laburisti. Le primarie sono in forse "ma bisogna vedere cosa farà Del Re sempre più vicina a Tomaso Montanari". E ieri Matteo Renzi, nella sua ultima Enews, ha lanciato la nuova Leopolda (8,9 e 10 marzo) che avrà come claim ‘Riaccendere le stelle’. "Il format – scrive il senatore – è lo stesso di sempre ma quest’anno è talmente ricco di entusiasmo, preiscrizioni e idee che abbiamo deciso di organizzare prima dell’apertura ufficiale della sera del venerdì un evento concentrato sull’Europa realizzato in collaborazione con il Partito democratico europeo. Insomma: la Leopolda non lascia. Raddoppia". E chissà invece che fine farà quel matrimonio che s’ha o non s’ha da fare tra il Pd e Renzi

Niccolò Gramigni

Antonio Passanese