
Un ospedale
Firenze, 8 luglio 2014 - CACCIA a chi fa crescere le liste d’attesa. I ‘colpevoli’, secondo l’Asl di Firenze, sono — anche, logico che non solo — tutti coloro i quali, dopo aver prenotato una visita o un esame, non si presentano all’appuntamento. Senza dare disdetta con almeno 48 ore di anticipo. Il tempo utile per rimettere in agenda la prestazione e offrirla a un altro cittadino in fila. Si tratta di posti che vanno perduti, tempo e risorse sprecate. Per cui l’azienda sanitaria chiede il pagamento di un ‘malum’, una sorta di punizione in denaro, una multa, per non avere avvisato. Tra l’altro, basta una telefonata al call center del Cup.
NEI GIORNI SCORSI l’Asl10 ha fatto recapitare 8.000 lettere con cui si chiede di rimediare alla mancanza: la regola vuole che l’assistito che non si presenta senza disdetta debba pagare il ticket della prestazione prenotata fino a un massimo di 38 euro. E la ‘multa’ la pagano anche gli esenti, ovvero tutti quei cittadini cui non viene richiesto di partecipare con il ticket alla spesa sanitaria per motivi di reddito, di età, di patologia. Si tratta di un cosiddetto avviso bonario nel quale si segnalano al cittadino la prestazione non disdetta, la data in cui doveva essere erogata e l’importo per sanare la sua posizione. Nella lettera viene richiesto di regolarizzare la posizione entro 60 giorni. L’Asl ha un bel daffare tra ‘malum’ e cattivi pagatori. A causa dell’alto numero di evasori, lo scorso anno, venne rinfrescata la delibera del 2005 che impone il pagamento del ticket prima dell’erogazione della prestazione. E, sempre lo scorso anno, a gennaio, partirono 13mila lettere per l’incasso di ticket per prestazioni effettuate a Careggi e al Meyer dal 2004 al 2011: l’Asl pensava di riuscire a fare rientrare in cassa 2 milioni di euro (ne ha ripresi meno della metà, ma tra l’altro molte richieste erano risultate sbagliate).
LE 8MILA LETTERE di ‘malum’ corrispondono a poco meno di 190mila euro: un baffo per il bilancio dell’azienda sanitaria, ma un segnale importante che esige un comportamento corretto da parte del cittadino. Alla comunicazione è allegato un modulo (denominato ‘Osservazioni del contribuente’): il cittadino che ritenesse infondata la richiesta può restituirlo entro 30 giorni per posta, fax, e-mail, o consegnandolo a mano alla società incaricata del recupero crediti, insieme ai documenti giudicati utili per riesaminare il caso. La Asl 10 ha incaricato la società Nivi Credit Srl di via Odorico da Pordenone (Firenze) di provvedere alla riscossione degli importi. Il pagamento può essere effettuato con un bonifico bancario, mediante bollettino di conto corrente postale o, infine, on-line, collegandosi al sito http://www.nivi.it/pos.aspx. In tutti i casi va indicata la causale riportata nell’avviso bonario.Il numero di telefono della società Nivi Credit Srl presso il quale in cittadino potrà avere informazioni è 055.3440387: tutti i giorni feriali dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.