L’asilo nido Bianconiglio di via Boito è da due settimane senza luce. La corrente in diverse classi manca dal rientro delle vacanze pasquali. A rendere il tutto paradossale, è che la struttura è nuova di pacco: è stata inaugurata a settembre, costruita dalla Manifattura Tabacchi come compensazione urbanistica. "Tornando dalla pausa pasquale, il 23 aprile abbiamo notato che la struttura era buia – racconta Stefano, babbo di un bimbo –. Magari lo era anche da prima, ma con il bel tempo non ci facevamo caso. Ai primi di maggio, tornato a pieno regime l’asilo, il buio persisteva ed è sorto il dubbio: abbiamo chiesto ed è stato confermato che l’impianto di illuminazione interno non funziona per tre quarti, nessuno ci aveva informato. Funzionano solo 3-4 locali, le aule sono al buio così come i bagni dei bimbi. È anche rischioso per bambini che hanno appena imparato a deambulare, camminare al buio. Oggi che è nuvoloso non si vede". "Il personale ha segnalato, ma il problema non veniva risolto e ha chiesto a noi genitori di farci avanti – continua –. Ho scritto al Comune il 6 di maggio, che ha risposto che l’intervento sarebbe stato celere, però celere non è perché la situazione è la solita. Venerdì ho riscritto, e non ho più avuto risposta".
"Si tratta di un problema alla gestione della domotica che comanda l’impianto, ma riguarda solo alcune piccole zone come ad esempio alcuni corridoi – minimizza il Comune –. La ditta ha già l’incarico di riparare il malfunzionamento".
"Il nido d’infanzia di via Boito è stato consegnato all’amministrazione in pompa magna neppure un anno fa – tuona al contrario il consigliere di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Matteo Chelli, che riferisce invece che il problema non sia limitato solo a piccole zone, ma a una più ampia porzione dell’Asilo –. Non è tollerabile che da quasi due settimane la stragrande maggioranza degli spazi sia priva di illuminazione interna per via di un malfunzionamento dell’impianto. I disagi per gli operatori e i bambini sono estremamente importanti ed è assolutamente necessario intervenire al più presto, come richiesto a gran voce dai genitori stessi".
Carlo Casini