Artista-rivelazione: Madame è live

Appuntamento al Tuscany Hall domani e martedì: "Con questa band è nata un po’ anche una sfida"

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di Giovanni Ballerini

Fa tappa a Firenze il Madame in Tour, ma se il concerto di domani è già sold out in prevendita, ci sono ancora un po’ di biglietti per il live di martedì 10 maggio al Tuscany Hall di Firenze e per quello del 23 luglio alla Fortezza Medicea di Siena. C’è grande entusiasmo e curiosità per questo primo tour di Francesca Galearo, in arte Madame, l’artista vicentina, classe 2002, che ha esordito a 16 anni diventando via via un po’ il simbolo più eclatante della nuova scena italiana che unisce rap e cantautorato al sound urban.

La pensano così artisti del calibro di Negramaro, Ghali, Fabri Fibra e Marracash che hanno collaborato con lei, ma soprattutto i fan delle ultime generazioni che vanno in delirio e si ritrovano nei suoi brani e il grande pubblico che l’ha applaudita sul palco di Sanremo. Il Madame in Tour sarà l’occasione per l’artista vicentina di presentare le canzoni dell’album "Madame" che hanno segnato il suo esordio discografico". Il disco pubblicato da Sugar Music è stato certificato due volte platino e contiene i singoli di successo "Baby" (disco di Platino), "Marea" (2 volte Platino), "Tu mi hai capito" (disco di Platino), "Luna" (oro) e il brano sanremese "Voce" (3 volte Platino).

Madame, che concerto propone a Firenze?

"Un live intenso. Il lavoro sulla tournée è stato fatto grazie alla direzione artistica di Luca Faraone che ha praticamente riarrangiato quasi tutti i miei pezzi". Avrà al suo fianco una band senza chitarre?

"Suonano con me quattro musicisti: un tastierista che si chiama Carmelo Caruso, una batterista giovanissima che si chiama Dalila Murano, Estremo - dj alla consolle - che mi accompagnerà anche nei live, poi Emanuele Nazzaro che è il bassista. Abbiamo messo in piedi questa band che è stata un po’ anche una sfida, perché già stiamo parlando di un mondo urban, abbastanza variegato data la molta differenza di suoni e arrangiamenti tra un pezzo e l’altro".

Che tipo di sonorità la intriga? "La verità è che non ho la più pallida idea di che tipo di genere faccio, ha una matrice rap, ha una matrice cantautorale, ha una matrice pop, magari in futuro sarà più rock. Ogni pezzo e ogni messaggio hanno bisogno di un proprio genere, di un proprio strumento".

Come è cambiata la sua vita dopo Sanremo?

"Nel momento in cui sono andata al Festival della Canzone, con un brano sulla ricerca della propria identità, come succede a molti artisti che diventano ufficialmente e pubblicamente artisti, mi sono un po’ sdoppiata: Madame nel lavoro e Francesca nella vita reale. Sono persone con ritmi di vita diversi e idee diverse, a una interessa di più la tranquillità, la pace, la salute mentale all’altra un po’ meno. Oggi mi ritrovo a nutrire entrambe le parti".

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