
C’è in Mugello uno straordinario spazio artistico-culturale. Lo "Spazio Brizzolari". E’ nel cuore dell’area produttiva di Pianvallico, e già la...
C’è in Mugello uno straordinario spazio artistico-culturale. Lo "Spazio Brizzolari". E’ nel cuore dell’area produttiva di Pianvallico, e già la collocazione lascia spiazzati. Lo raggiungi, avventurandoti su una stradella che penetra tra vecchi capannoni industriali. E anche lo "Spazio Brizzolari" è un vecchio capannone, trasformato, all’interno, in un museo di arte contemporanea che è anche luogo di spettacolo e cultura. Lo ha voluto il fratello di Antonio Brizzolari, Giuseppe, per mettere in mostra l’arte di Antonio, scomparso nel 2016. Fiorentino, pittore, diplomato all’Accademia delle Belle Arti e insegnante di arte e disegno, fu internato per oltre un decennio nell’ospedale psichiatrico di San Salvi. E molte delle sue opere furono realizzate in quel periodo. Il fratello, dopo la chiusura di San Salvi, se ne prese cura, acquistò il capannone nell’area industriale di Scarperia per farne una "Piccola Atene" per l’artista. Che però morirà prima dell’apertura dello Spazio. Ma Giuseppe Brizzolari ha voluto ugualmente completarlo e aprirlo. Ora della gestione dello Spazio Brizzolari si è fatta carico un’associazione culturale mugellana "Live Art", e nell’ultimo anno l’ha animata con eventi e spettacoli, concerti e mostre. Marco Paoli, fondatore dell’associazione, attore e regista mugellano racconta: "È un posto incredibile, geniale, io ho girato tanto nella mia vita, ma un posto come questo non l’ho visto da nessuna parte". Le opere d’arte di Brizzolari sono sorprendenti e di grande impatto artistico. Eminenti critici, scrivendo di lui, già hanno rammentato altri pittori accomunati dal medesimo doloroso estraniante percorso della malattia mentale. Paoli è soddisfatto: "Ci sono già stati circa 2000 visitatori in poco più di sei mesi". Lo Spazio Brizzolari è aperto ogni sabato e domenica dalle 15.30 alle 19 e alle 16.30 si tiene sempre una visita guidata condotta da Beatrice Viola.
Paolo Guidotti