
La collocazione di un impianto fotovoltaico all’interno di un’azienda
La Toscana va avanti nell’elaborazione della legge per le aree idonee, ovvero le zone in cui si potranno installare, con procedure semplificate, gli impianti di produzione di energie rinnovabili. Ieri, in Consiglio regionale, sono state presentate le integrazioni alla proposta normativa toscana, dopo le recenti sentenze del Tar del Lazio che obbligano il Governo a emanare un nuovo decreto per ridefinire criteri e indirizzi in materia. Le novità sono state presentate dal gruppo Pd. Ma quali sono? La legge toscana prevede una maggiore protezione delle aree agricole, dando solo agli imprenditori agricoli professionali la possibilità di installare impianti di agrivoltaici nelle aree pregiate (Doc, Docg, vino e Dop olio Evo, e classi 1 e 2), purché non superiori ai 5 megawatt e non oltre il 20% della superficie produttiva. I non agricoltori non potranno realizzare impianti in aree di pregio e, nelle zone meno pregiate, dovranno presentare un programma di miglioramento agricolo.
Passando agli impianti eolici, quelli di potenza non superiore a 1 Mw e con pale di dimensioni inferiori, potranno beneficiare delle cosiddette "aree idonee assolute", con i relativi iter semplificati. Gli impianti di grande eolico andranno invece sempre in procedura ordinaria e vedranno anche l’introduzione della categoria "aree non idonee". Potere decisionale verrà riconosciuto ai Comuni, che potranno avanzare proposte di rideterminazione delle aree idonee.
"Il Governo Meloni è stato smentito dal giudice amministrativo, che ha bocciato il decreto sulle aree idonee dopo tre anni di ritardi, lasciando la transizione energetica in balia del mercato – ha dichiarato Monia Monni, assessora regionale all’Ambiente -. In Toscana al contrario abbiamo costruito un percorso partecipato". Anche se il lavoro va avanti, la legge regionale è comunque necessariamente in una fase di stallo. Per prendere corpo dovrà infatti attendere il nuovo decreto che il Governo è obbligato a emanare (entro 60 giorni) dopo il Tar.
"Invece di fermarci abbiamo scelto di andare avanti – ha sottolineato Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo economico – perché la Toscana sia la prima Regione ad arrivare in aula, 10-15 giorni dopo che il Governo avrà emesso il nuovo decreto". "Purtroppo un decreto-pasticcio del Governo, bocciato dal Tar del Lazio, rischia di vanificare il lavoro svolto" ha detto in apertura il capogruppo Dem, Vincenzo Ceccarelli. "E’ stato fatto – ha commentato Cristina Giachi, responsabile ambiente del Pd - fatto un lavoro di confronto prezioso". "Il nostro impegno – ha chiarito Lucia De Robertis, presidente della commissione Ambiente - ha posto particolare attenzione all’agrivoltaico, alla salvaguardia delle aree agricole, alla promozione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo, ai parametri per l’eolico e al contributo strategico della geotermia".