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Apre la Casa delle Donne: "Questo spazio è di tutti"

Laboratori, incontri, confronti: alle Murate c’è un nuovo luogo da condividere. Una rete di circa venti associazioni e 40 attiviste, con il supporto del Comune. .

Apre la Casa delle Donne: "Questo spazio è di tutti"

Il primo giorno di primavera come primo giorno di vita per La Casa delle Donne non è una coincidenza. È una scelta voluta e cercata, con tutte le forze, dalle varie e tante associazioni che hanno messo in piedi queste “quattro mura“ sconfinate. Uno spazio dove incontrarsi e confrontarsi soprattutto per le donne, ma non solo, all’interno del complesso delle Murate, nella struttura concessa dal Comune che le varie realtà territoriali (Nosostras, Co-Co’ Spazio Costanza e le Curandaie in testa) hanno reso accogliente in questi mesi, mettendo in piedi un’idea nata in realtà nel 2019. "E’ uno spazio che serve a noi donne e a tutta la comunità. Vogliamo che questo sia un luogo dove costruire la città del futuro - ha spiegato Isabella Mancini di Nosostras - e questo è possibile solo se ci si frequenta, se si ha un posto fisico, una casa, dove ci si confronta anche sulle cose scomode. È stando insieme che si superano le difficoltà". Le porte si apriranno da oggi, con una tre giorni di incontri ed eventi dedicati alla cultura, al teatro, alla musica. Altre occasioni, poi, arriveranno nei prossimi mesi, fino a giugno, quando poi lo spazio entrerà a tutti gli effetti nel vivo. Le attiviste non mancano. Ha appena aperto e ne conta già 40. Ma non vogliono fermarsi qui. "La Casa delle donne si apre alle donne, ma vuole anche gli uomini all’interno - hanno aggiunto Serena Berti e Michelina Della Porta, rispettivamente de le Curandaie e di Spazio Costanza - che siano alleati. Così come vorremmo i giovani coinvolti. E per questo stiamo entrando già nelle scuole e nei licei".

Amministrazione presente al taglio del nastro con le tre assessore legate da un filo rosso che è il loro impegno sulle tematiche delle pari opportunità, chi prima e chi dopo. "Diamo vita ad una realtà che mancava a Firenze e nella quale crediamo fermamente" ha detto Benedetta Albanese. "Grazie a una ricca rete associativa vengono portati avanti tanti obiettivi - ha aggiunto Sara Funaro - come promuovere e favorire attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e alla prevenzione di ogni tipo di violenza e discriminazione". "È un segnale concreto che l’amministrazione comunale vuole dare in termini di valorizzazione e supportto" è la chiosa di Maria Federica Giuliani.

Teresa Scarcella