Appello da Barbiana: "La Costituzione non va smantellata"

Bindi e Zagrebelsky in difesa della Carta e contro le ipotesi di premierato. Betori sul Priore: "Un uomo assetato di assoluto. È sempre stato nel giusto".

Appello da Barbiana: "La Costituzione non va smantellata"

Appello da Barbiana: "La Costituzione non va smantellata"

È stata dedicata ai giovani e alla testimonianza di don Lorenzo, ispirata al Vangelo e alla Costituzione, ieri a Barbiana, la chiusura delle celebrazioni per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Una giornata iniziata con la Marcia alla quale hanno partecipato anche molti sindaci, di luoghi milaniani e non solo. Giunti a Barbiana, gli interventi più attesi, introdotti dal presidente della Fondazione, Agostino Burberi, erano quelli del presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, del cardinale Giuseppe Betori e della presidente del Comitato per il Centenario Rosy Bindi. Ma sono stati arricchiti da tanti altri contributi e testimonianze, in primo luogo del mondo cattolico giovanile: dagli scout all’Azione Cattolica. Zagrebelsky ha parlato dei concetti di patria, di obbedienza e di disobbedienza, affermando: "Se una legge è contraria alla Costituzione, ci sono dei casi in cui la non osservanza della legge è un onere di fedeltà alla Costituzione". È toccato invece al cardinale Betori entrare nel merito dei rapporti tra don Milani, un uomo assetato di assoluto, e la sua Chiesa. "Il senso della mia presenza qui - ha affermato - è dire che quello che ha fatto don Milani era nel giusto". Nelle sue conclusioni Rosy Bindi ha poi affermato: "Don Milani è stato definito un prete inquieto e inquietante perché trovava una Chiesa che non applicava il Vangelo e un Paese che non applicava la Costituzione". Esortando: "Facciamo la fatica di leggerlo integralmente, di andare oltre le frasi importanti e celebri. Adesso - ha aggiunto - è tutto pubblicato. Spero che sarà pubblicato ancora di più quando saranno chiarite tutte le vicende degli archivi".

A margine dell’iniziativa, in merito alla recente vertenza sulla collocazione dell’archivio di don Lorenzo ha aggiunto: "Credo che ci siamo tutti impegnati a rispettare don Lorenzo, e se c’è stata qualche interpretazione diversa da un’altra, dico sempre rileggiamo lui, e poi le strade in suo nome non potranno che convergere". Sandra Gesualdi, altra parte in causa, non era presente. Raggiunta al telefono commenta: "Spenti i grandi fari delle celebrazioni, spero che si accendano gli animi etici, le azioni, e si concretizzi il vero pensiero di don Milani. Cercate - aggiunge rivolta ai giovani - le Barbiane vicine a voi".

Nicola Di Renzone