
L'intervento dei carabinieri
Firenze, 10 maggio 2020 - Era filato tutto (quasi) liscio, poi con l’arietta frizzante della sera di un maggio ancora non bollente qualcuno – anzi parecchi – accostando la bocca a una pinta di birra in plastica ha mollato la modalità guardinga diurna e, complice forse un’alzata di gomito di troppo, allentato pure i freni inibitori lasciandosi andare a qualche abbraccio. Bello per carità lo scambio di gesti d’affetto fra amici, ma non è questo il momento di cedere.
E’ quello che hanno fatto capire, con le buone, i carabinieri a circa duecento ragazzi radunatisi intorno alle sette nei giardini sotto le Rampe, dove il personale di un chiosco – rispettando le regole del distanziamento con il posizionamento di strisce gialle – vendeva bevande da asporto. Risultato? In poco tempo decine di giovani si sono sdraiati sul prato e appollaiati sopra le spallette dell’Arno a far due chiacchiere e scherzare. Tutti – più o meno – con le mascherine (anche se costantemente abbassate per bere dai bicchieri Negroni, Gin lemon e coca e rum) ma quasi tutti vicini l’uno all’altro, separati da qualche decina di centimetri e non certo da un metro. Un ragazzo a voce alta chiama un amico al cellulare. "Vieni, Andrea. Siamo sul Lungarno Cellini, accanto alla spiaggetta. Pena poco, c’è un monte di gente". Sì, appunto, troppa. Infatti cinque minuti dopo – non si sa se prima o dopo di Andrea – arrivano tre pattuglie dei carabinieri. I militari in mascherina scendono e invitano i ragazzi, uno ad uno, a stare più distanti. Nessuna tensione, solo un invito a rispettare le regole.
Il problema è che, una volta sparite all’orizzone le auto dell’Arma, la ’rumba’ ricomincia con i ragazzi che lentamente tornano ad ’assembrarsi’. E’ l’unica nota veramente stonata di una giornata in cui le cose sono andate tutto sommato bene. La media voto dei fiorentini, che fino all’ora dell’aperitivo galleggiava abbondantemente sopra la sufficienza (diciamo 6,5), scende almeno di un punto al tramonto. Sì, perché oltre al caso del lungarno, se ne sono registrai altri. Sulla scalinata di Santa Croce, sempre intorno alle sette, c’erano troppe persone e troppo vicine.
Di fronte a un bar di via de’Benci che ha aperto i battenti per vendere merce da asporto, in pochi minuti si sono radunati una quindicina di ragazzi decisamente troppo ’intimi’. Mini bivacchi anche davanti a Sant’Ambrogio e nei pressi dei giardini di piazza D’Azeglio. Vuota invece la scalinata della basilica di Santo Spirito nei giorni scorsi al centro di polemiche da parte dei residenti, sempre per la questione assembramenti. Rinsavimento generale della movida d’Oltrarno?
Può darsi, certo più probabile che a nessuno sia venuto in testa di andarsi a bere una birra o fumarsi una sigaretta davanti a una chiesa presidiata dai carabinieri. Per il resto pochi altri guai da registrare anche se resta netta la sensazione che qui, come altrove, sia ancora vietato distrarsi. Nessun dito puntato, ma un invito a seguire le regole. L’ ’effetto Navigli’ dei giorni scorsi a Milano dovrebbe d’altronde averci insegnato qualcosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA