Mafie, a Firenze sit-in in difesa dell'ergastolo ostativo

"Siamo qui per difendere le norme antimafia"

Direzione investigativa antimafia

Direzione investigativa antimafia

Firenze, 23 aprile 2021 - E' l'iniziativa organizzata dalla fondazione Caponnetto che questa mattina ha manifestato davanti alla sede della Regione Toscana, in Piazza Duomo. "Siamo qui per difendere le norme antimafia" spiega il presidente della fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri. "Contestiamo la sentenza della Corte Costituzionale che non ci è piaciuta, noi siamo dalla parte di Abele che viene sempre prima di Caino, le famiglie delle vittime di mafia piangono per questa decisione. Non possiamo accettare che le richieste dei mafiosi vengano accolte".

La fondazione in memoria del magistrato antimafia Caponnetto lancia dunque un invito alle istituzioni regionali a difesa della misura dell'ergastolo per i condannati per mafia che si rifiutano di collaborare con la giustizia. "Chiediamo al presidente della regione Toscana, Eugenio Giani e a tutti i politici - sottolinea Calleri - di fare fronte comune per difendere le norme. Diversamente - aggiunge - eroi come Falcone, Borsellino, Caponnetto si rivolteranno nella tomba. La nostra è una battaglia permanente e simbolica che non si ferma". Nelle prossime settimane la fondazione Caponnetto annuncia che terrà altri sit-in a Udine, Roma e in altre città.

"Negli ultimi 30 anni il nostro lavoro ha portato dei frutti nella lotta alla mafia - ribadisce Giuseppe Vitale, consigliere della fondazione ed ex agente della scorta assegnata al magistrato Caponnetto - questa sentenza rischia di mettere in discussione quanto stanno facendo poliziotti, magistrati e giudici impegnati in questa battaglia". E sulla sua storia Vitale aggiunge: "Non esistono supersbirri, io mi definisco un operaio: ero in strada, a fare le indagini, ad arrestare i mafiosi. Siamo solo dei cittadini che hanno preso una strada a favore della legalità". Un tema caldo dopo l'indagine sulle presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nel territorio toscano. "Ne parliamo dal 2003 della presenza della mafia ovunque, anche in Toscana - sottolinea Calleri - e oggi siamo preoccupati per la situazione e panche per questo siamo davanti alla Regione, siamo a disposizione delle Istituzioni. Siamo gli unici in grado di poter recuperare la situazione e dare il nostro contributo alla lotta alla mafia"

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