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“Un uomo sapiente e appassionato”. È morto il professor Andrea Granchi

Cordoglio della Accademia delle Arti del Disegno: “Ha segnato indelebilmente la cultura figurativa italiana degli ultimi cinquanta anni”

Andrea Granchi

Andrea Granchi

Firenze, 10 dicembre 2024 – Lutto nel mondo dell’arte e della cultura. È morto Andrea Granchi, presidente della classe di pittura e vicepresidente dell’Accademia delle Arti del Disegno. 

Cordoglio dell’Accademia, che in una nota lo ricorda: “Carismatico artista, pittore, film-maker, curatore artistico, docente, ha segnato indelebilmente la cultura figurativa italiana degli ultimi cinquanta anni. È stato tra i più attivi e significativi rappresentanti della stagione dell'avanguardia artistica degli anni Settanta del Novecento, riconosciuto protagonista in Italia e all'estero del cosiddetto "Cinema d'Artista" realizzando lucidi, ironici, perfetti film d’artista, un genere che in Italia ha portato avanti tra i primi…” (Lara Vinca Masini, 1989). Un uomo sapiente e appassionato che ha praticato il dialogo come forma di vita divenendo, per la nostra Accademia, irrinunciabile punto di riferimento per generazioni di Accademici di ogni età, promotore e animatore infaticabile”. 

Andrea Granchi era nato a Firenze nel 1947 in una dinastia di restauratori di cui il padre Vittorio fu l'esponente più illustre così come restauratrice fu la madre, Noris Rossi. Andrea si diplomò all’ Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1969. Durante il corso (1966) con una sua opera vinse il Premio del Comune di Firenze per giovani artisti. Pioniere riconosciuto del Cinema d'Artista realizzò capolavori come "Il Giovane rottame" o "Cosa succede in periferia?", lavori presentati in forma storicizzata nelle principali mostre e rassegne dedicate al genere in Italia e all'estero. Nel 2017 due suoi film sono stati acquisiti dal MAXXI di Roma in occasione di “Doppio schermo. Film e video d’artista in Italia dagli anni ’60 ad oggi” a cura di B. Di Marino.

Il talento espressivo di Granchi fu notato anche in pittura tanto da imporsi come una delle voci più eccentriche e importanti degli anni Settanta e Ottanta. Nel 1971 vinse il premio Stibbert, nel 1978 era presente alla Biennale di Venezia, nel 1981 alla Triennale di Milano e quindi numerose partecipazioni tra cui la Quadriennale di Roma, tornando nel 2011 alla Biennale di Venezia. Inconfondibilmente e ironicamente legato al proprio cappello, Granchi aveva creato la figura metaforica dell'inseguitore che aveva posto in rapporto con i giganti del passato, l'esploratore che aveva inserito nelle città ideali tra il bianco ed il nero, e il viaggiatore sedentario, proiezione del proprio essere in un mondo metafisico che riconosceva all'uomo e al suo intelletto il primato da lui stesso sempre praticato. Queste esperienze sono state riconosciute oltre che in numerosissime mostre monografiche e antologiche in retrospettive come L’uomo che insegue l’ombra a Lugano (1989), L’Adret e L’Envers nel Castello di S. Rhémy-en-Bosses per la Regione Valle d’Aosta, Il luogo dove i destini si incontrano nella Pinacoteca Civica di Volterra (2013), Viaggi immobili alla Galleria del Carbone di Ferrara (2019) .

La sperimentazione dei linguaggi lo portò a confrontarsi con numerosi materiali. Tra le opere si segnalano gli “occhi” delle due vetrate absidali della chiesa della Maddalena a Saturnia (1996), l’affresco con Santa Lucia custode della carità realizzato per il Giubileo del 2000 nella chiesa di S. Giuseppe e Lucia a Firenze, l’installazione Viaggiatore sedentario di fronte al Grande realizzata per il “Museo a Cielo Aperto” del Comune di Etroubles in Valle d’Aosta (2005) e i numerosissimi libri d'artista (sua la curatela della mostra del 2013 "LIBRopera. il libro d'artista nell'era digitale").

Colto e raffinato intenditore di musica, con una predilezione per il periodo barocco (sua la curatela della manifestazione del 2010 Traiettorie/Città delle Arti) è stato anche un alto rappresentante della tradizione del restauro italiano con l'omonimo studio che oggi è orgogliosamente condotto dal figlio Giacomo.

Come docente è stato a lungo titolare della cattedra di Pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara e di Firenze dove ha dato avvio ad un nuovo indirizzo di ricerca sul “Libro d’Artista” con una serie di esposizioni tra cui Oggetto LIBERo (Archivio di Stato di Firenze, 2007).

Entrò nell'Accademia delle Arti del Disegno nel 1989 a 42 anni e divenne a 44 anni Accademico Ordinario. Granchi ha impiegato costanza, passione e energie nel riorganizzare la raccolta artistica dell'Istituto di via Orsanmichele per farne centro di memoria e creazione senza confini programmatici, seguendo le orme del suo predecessore Enzo Faraoni. Nel 2008 assunse la vicepresidenza della Classe di Pittura e quindi nel 2010 ne divenne Presidente rimanendo in carica ininterrottamente per 14 anni. Nel 2024 aveva assunto anche la carica di Vicepresidente generale dell'Accademia delle Arti del Disegno.