Firenze, 15 gennaio 2021 - Avvocato Franchi, cosa dice la sentenza? Il Tribunale di Firenze ha sostanzialmente revocato il decreto ingiuntivo di pagamento emesso dalla RSA in cui la signora era ospite, dichiarando nullo ex art. 1418 c.c. il contratto contenente l’impegno assunto dalla nipote e condannato l’Azienda pubblica di Servizi alla Persona Firenze Montedomini alla restituzione delle rette di ricovero corrisposte fino a quel momento, pari a 7.767,05 euro, oltre interessi e spese legali. Cosa significa dal punto di vista della giurisprudenza? La sentenza sancisce un principio fondamentale, che deriva da due precedenti sentenze della Corte di Cassazione del 2012, la quale ha stabilito che la legge di riforma sanitaria pone un principio: che quando sono necessarie prestazioni sanitarie accanto a prestazioni di altro tipo, tutto è a carico del sistema sanitario. E quando dico tutto, intendo tutto. Questa normativa è stata poi specificata da diversi decreti, uno dei quali citato dal tribunale di Firenze, secondo cui deve trattarsi di prestazioni sanitarie ‘ad alta intensità’. Ma il dato importante è che tutti coloro che hanno persone ricoverate in strutture assistenziali perché affette da Alzheimer o demenza senile, se hanno bisogno di prestazioni sanitarie, hanno diritto ad interrompere il pagamento e chiedere la restituzione di quanto sborsato fino a quel momento, perché l’impegno assunto è nullo in quanto contrario a norme imperative Si tratta di una sentenza retroattiva, ovvero si può far valere anche nel caso di persone che sono nel frattempo decedute? Assolutamente sì: anche se la persona è deceduta. L’unico limite è la prescrizione che è decennale, e dunque si possono richiedere le rette pagate fino a dieci anni fa ,non oltre. Cosa significa esattamente prestazione sanitaria? Occorre che la persona affetta dalle suddette patologie abbia necessità di cure sanitarie, cure mediche. Il tribunale di Firenze è stato particolarmente rigido perché ha detto chiare lettere che la opponente aveva provato che la nonna aveva bisogno di prestazioni sanitarie di un certo tipo (ad alta intensità appunto), ma sentenze precedenti, del tribunale di Foggia e di Crermona ad esempio, non hanno fatto queste distinzione. Sostenendo che le prestazioni sanitarie erogate fanno testo qualunque esse siano. C’è anche una sentenza fondamentale della Corte d’appello di Milano in questo senso: basta che siano prestazioni mediche connesse quelle assistenziali.
Domenico Guarino