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Alessandro Pagani, ritorno da solista : "Il mio no all’hifi? L’errore è bello"

Ex batterista dei Valvola e Stolen Apple, nel primo album punta su reminiscenze anni ’80 e brani in italiano "E’ un omaggio a mia sorella Daniela. Il tema dell’acqua è ricorrente, è la linea comune dei brani".

FIRENZE

"Con gli Stolen Apple abbiamo fatto l’ultimo concerto il 28 febbraio 2020, poi per colpa del covid abbiamo smesso. Io ho continuato a scrivere brani da solo, in italiano, con reminiscenze new wave anni ’80 e ho iniziato a realizzarli al computer e alla voce con il nome Puah (Piccola Unità Anti Hi-fi)". Ex batterista dei Valvola e Stolen Apple, Alessandro Pagani continua a creare in mille direzioni. Musicali e non.

Alessandro, perché è anti hi-fi?

"Non mi piace la freddezza delle cose perfette. E’ bello anche l’errore, l’irregolarità, un certo sapore artigianale che ci consente di rimanere umani. Viva la spontaneità insomma. La cosa sarà evidente nell’album di debutto, che si chiama ’Due acca hho’ perché il tema dell’acqua è ricorrente e che il 23 febbraio sarà pubblicato sulle principali piattaforme digitali.

Come mai si è fatto ispirare dall’acqua?

"E’ nato tutto a causa di una poesia di mia sorella Daniela Pagani, scomparsa nel 1987, prima bambina fiorentina ad andare allo Zecchino d’Oro. Per farle un omaggio ho musicato una sua poesia che parla di un sogno con due fontane che perdevano acqua in un paese disabitato. Con gli Stolen Apple ci avevo fatto una canzone in inglese ’Daydream’. Il titolo non è cambiato, ma l’ho tradotta e rielaborata in italiano. L’acqua è la linea comune presente anche negli altri brani con suoni liquidi e in modo metaforico: una sorta di purificazione spirituale dell’anima che di questi tempi sarebbe consigliabile a tutti". Dal punto di vista dei suoni è un tuffo nell’elettronica?

"A parte la chitarra è quasi tutto elettronico. Nel 1997, quando andammo ad Arezzo wave, sono stato uno dei primi a usare il campionatore, ma si suona qualsiasi strumento con la tastiera di un computer".

Ma la batteria la suona ancora?

"Sì, con un nuovo gruppo punk rock, gli Est? che ho appena formato con Pino Giasullo e Simone Bardazzi. Siamo un trio, ma stiamo cercando una cantante".

Ha anche un libro in uscita? "E’ importante avere sempre nuovi stimoli. Il libro si chiama ’I punkinari’ esce per la casa editrice fiorentina Nepturanus e parla di due giocatori punk che passano il tempo in panchina scambiandosi battute ironiche e doppi sensi. Mi piace dare senso alle parole, sia con la musica, che con l’ironia. E questa volta anche con le illustrazioni che ha realizzato Massimiliano Zantini, il bassista degli Stolen Apple. Per non farmi mancare nulla suono anche nelle RSA e ogni volta che ci vedono arrivare sono contentissimi".

Giovanni Ballerini