Elettra Gullè
Cronaca

Alberti-Dante, cambio al vertice. Urciuoli non più preside. Presto un reggente

L’istituto andrà a reggenza, come si viene a sapere dal bando emanato dall’Usr Toscana. I sindacati ricordano “la lunga vertenza sindacale” che si è trascinata per lungo tempo. Il 26 marzo la scuola scioperò

Maria Rita Urciuoli

Maria Rita Urciuoli

Firenze, 13 maggio 2024 - Maria Rita Urciuoli non è più dirigente al liceo Alberti-Dante. La notizia arriva dai sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Snals e Gilda di Firenze.

“Apprendiamo in questi minuti dal sito dell’Usr Toscana che l’istituto non è più diretto dall’attuale dirigente scolastica e che nei prossimi giorni sarà affidato a un altro dirigente”, fanno sapere attraverso una nota i sindacati. “Non sappiamo nel dettaglio le motivazioni e non abbiamo avuto comunicazioni in merito”, proseguono, ricordando che da lungo tempo in quella scuola “si trascinava una lunga vertenza sindacale, che il 26 marzo scorso ha visto uniti lavoratori, famiglie, studenti e sindacati nel denunciare, in una manifestazione davanti all’Usr, l’ormai evidente incompatibilità della dirigente con la comunità scolastica”. L’augurio dei sindacati è che “adesso l’Alberti Dante superi questa fase critica e inizi una nuova stagione”.

Da parte sua, la dirigente tace. Pensare che era stata proprio lei a voler unificare il classico con l’artistico, fondendo appunto il Dante con l’Alberti. Una maxi scuola, suddivisa su più sedi, dove negli ultimi tempi i problemi sono letteralmente esplosi. Increduli i docenti del liceo: “La notizia era nell’aria, girava per i corridoi - dicono -. È una situazione delicata. Da quando c’è stato lo sciopero siamo rimasti come sospesi, in attesa di capire quale sarebbe stato l’epilogo”.

Era il 26 marzo scorso quando ci fu lo sciopero. Un’azione forte, del tutto inusuale per una scuola. Anche un anno prima c’era stata una manifestazione, stavolta davanti al liceo Dante. Nessuna parola anche dal dirigente dell’Usr Toscana, Ernesto Pellecchia: “Non mi è consentito rilasciare alcuna dichiarazione”, si limita a dire.

Ma come si è arrivati a tutto questo? In seguito allo sciopero era partita un’ispezione ancora più approfondita. Disorganizzazione scolastica, sedi fatiscenti, sostituzioni dei docenti non effettuate, supplenti pagati in ritardo: ecco, in estrema sintesi, i problemi messi sul piatto il giorno dello sciopero. La dirigente si era difesa parlando di “guerra spietata” condotta dai sindacati contro di lei. “Quasi un accanimento”, aveva detto, spiegando che l’origine di tutti i mali era la “mancanza di una segreteria stabile e di un direttore dei servizi amministrativi”.