Firenze, turisti in calo: il tutto esaurito in città è un miraggio

Previsioni fosche degli albergatori per Ferragosto: occupato solo l’80 per cento delle camere. Lo scorso anno, di questi tempi, c’erano più turisti, il 10 per cento in più

Turisti a Firenze

Turisti a Firenze

Firenze, 12 agosto 2019 -  Firenze  città aperta, ma non da tutto esaurito. Le previsioni degli albergatori non sono affatto rosee. Il tasso di occupazione delle camere in città – fonte Confesercenti Toscana – si attesterà in questi giorni sull’80 per cento, contro una media regionale dell’85 per cento. Nonostante i problemi della costa, per Ferragosto le prenotazioni nelle località balneari garantiranno nei prossimi giorni un tasso di occupazione del 99 per cento. Un quasi sold out, insomma, che nella nostra città resta, almeno per quest’anno, un miraggio. «In agosto chi vuoi che scelga di visitare Firenze, con questo caldo», si sente dire in giro. Ma il punto è che lo scorso anno, di questi tempi, c’erano più turisti, il 10% in più. Ed è questo il campanello di allarme che suona nella testa degli albergatori. «Le previsioni per la settimana di Ferragosto sono brutte», commenta Giancarlo Carniani, presidente della sezione alberghiera di Confindustria Firenze. «Parliamo di cali a due cifre, con un meno 15% di fatturato e un meno 10% di presenze. Ed è un trend cominciato a luglio».

Se gli italiani ci sono – ma spesso preferiscono orientarsi sull’ospitalità extralberghiera, scegliendo di pernottare in agriturismi, bed and breakfast o case private affittate tramite Airbnb – i turisti che proprio mancano sono quelli europei. «Non c’è traccia di francesi e i tedeschi – sottolinea Carniani – si fermano al lago di Garda e più giù non vengono». Mancano anche gli inglesi, e come di consueto, i nord americani, che preferiscono visitare la nostra città d’arte in altri periodi. «Viviamo tutto l’anno di americani e asiatici – afferma il presidente degli albergatori di Confindustria – ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare una riflessione e provare a intercettare anche quei turisti che oggi non vengono da noi, ma, non appena, come in questo periodo, si allenta la tensione sul fronte terrorismo, scelgono ad esempio mete più economiche come Turchia o Egitto». E’ vero, ad agosto Firenze è calda ed è pure cara rispetto ad altre stagioni e ad altre destinazioni.

Ma i prezzi, rispetto all’anno scorso, sono calati. I servizi di alloggio, secondo la rilevazione relativa al mese di luglio dell’ufficio statistica del Comune di Firenze, costano il 5 per cento in meno rispetto ad un anno fa. Così questo calo di presenze agostano, secondo gli albergatori, potrebbe non essere fisiologico e aprire invece scenari di crisi. «La preoccupazione è alta», ammette Carniani. «E’ un momento difficile e potrebbe diventare drammatico se dovesse aumentare l’Iva dal 10 al 13 per cento per gli albergatori». Un incremento che, a fronte della flessione di presenze, le imprese non riuscirebbero ad assorbire. Un eventuale aumento di prezzi in un momento in cui la domanda scende, non sarebbe, però, un’ottima strategia di marketing.

Monica Pieraccini

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