Firenze, 6 febbraio 2023 - Il gelo di una notte di febbraio e il buio di venticinque giorni di coma. Poi la luce di un risveglio e i flash dei ricordi che riafforano e diventano meno sfocati. "Sono vivo, mi ricordo tutto quello che mi è successo e adesso pretendo che sia fatta giustizia", dice Manuel Valencetti, sopravvissuto, diciamo pure miracolosamente, a ferite serissime alla testa e a fratture disseminate un po’ ovunque, dalla vita in su. Era il 3 febbraio 2022 quando Valencetti, 34 anni, venne trovato steso a terra, esanime, sotto le finestre dell’abitazione della donna con cui aveva una burrascosa relazione. Le ipotesi su cosa fosse successo a Manuel si sovrapposero, mentre lui non poteva raccontare cosa davvero fosse accaduto perché impegnato a respingere la morte nel reparto di rianimazione. E’ stato pensato di tutto, anche che fosse caduto nel tentativo di entrare in casa dal balcone. "Macché, soffro di vertigini", racconta Manuel, con i segni ben evidenti addosso di quella notte. Una gigantesca ferita sulla testa ormai non fa più impressione alla mamma, al babbo, alla sorella Diletta, che si stanno prendendo cura di lui. Mesi di riabilitazione al Don Gnocchi lo hanno fatto rialzare dal letto e, piano piano, hanno permesso che i bagliori di quegli attimi prima del lungo sonno si cristallizzassero. Ma la vita di Manuel non è più quella di prima. Gli è stata riconosciuta un’invaldità del 60 per cento, ma senza l’aiuto di qualcuno non può uscire neanche per una passeggiata. Valencetti quella notte potrebbe essere stato vittima di un tentato omicidio. E’ in corso un’indagine della squadra mobile, sui fatti di via Michetti. Il suo avvocato, Lapo Bechelli, invita ad aspettare gli esiti di questi accertamenti, coordinati dal pm Beatrice Giunti, ma la testimonianza di Manuel è già stata acquisita dagli investigatori. A ridurlo in quel modo potrebbe essere stata una mazza da baseball e ad aggredirlo anche più di una persona: "Erano in due, li riconoscerei". Manuel si ricorda di essere andato a cercare la ex: voleva passare la serata con lei. In tasca aveva un "pallino" di cocaina, che non è stato poi trovato nei pantaloni, fradici di acqua, che aveva indosso quando lo soccorsero.