Rapine, ancora una donna nel mirino: "Coltello alla gola, pensavo di morire"

Il racconto choc della vittima. Ventenne aggredita in pieno centro

L'immagine delle telecamere di video sorveglianza

L'immagine delle telecamere di video sorveglianza

Firenze, 20 marzo 2018 -  Doveva essere una serata tra amici, una bevuta in un locale, la nottata in discoteca, l’alba a chiacchierare. E si è trasformata in un incubo, difficile da cancellare. Lei ha 20 anni, una ragazza fiorentina, nata e cresciuta nel centro storico. Gli occhioni chiari, un sorriso dolcissimo, era con un amico, un coetaneo anche lui fiorentino, seduta sugli scalini di un portone quasi all'altezza con Santa Croce quando si è avvicinato un uomo che li ha minacciati con il coltello ed è scappato con il cellulare. «Mi ha messo le mani tra le gambe – racconta la ventenne –, avevo la gonna e un cappotto lungo, ero come paralizzata, gli dicevo di fermarsi e che non avevo nemmeno un centesimo». E’ ancora scossa la ragazza che di certo non immaginava che la sua serata in discoteca sarebbe finita con una denuncia alla polizia. E’ successo domenica mattina, poco dopo le 5, nella zona di Santa Croce. Le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona mostrano l’aggressore che scappa: sono le 5.25. Le vittime sono due giovani fiorentini. La polizia sta indagando per risalire all’autore della rapina.

«Eravamo usciti dalla discoteca – prosegue la ventenne –, un mio amico mi ha riaccompagnata a casa e ci siamo seduti sui gradini di un portone per fumare una sigaretta quando sono passati tre tipi, con il viso appena coperto dal cappuccio. Non avevano una bella faccia. Dopo pochi istanti, uno dei tre è tornato indietro ed è venuto verso di noi con il coltello in mano. Lo ha puntato prima contro il ragazzo che era con me dicendo frasi del tipo «Datemi tutti i soldi, sbrigatevi». Poi si è rivolto verso di me, con una mano continuava a tenere l’arma, l’altra me l’ha infilata sotto la giacca, cercava di salire...». L’aggressore, che è stato descritto come un nord africano sui 25 anni, cappellino con visiera, jeans e giubbino a vento, continuava a ripetere ai due giovani «Voglio i soldi, datemi tutto» nonostante le vittime gli avessero detto più volte che non avevano nemmeno un euro. «Il mio amico – dice la ventenne – gli ha fatto vedere il portafogli vuoto e io ho fatto la stessa cosa. Ma lui insisteva fino a quando non è passato un taxi che lo ha messo in fuga». L’aggressore, infatti, alla vista delle luci ha preso il cellulare, che il ragazzo aveva sul gradino vicino a sè, ed è scappato. «Ho avuto paura – apre le spalle –, quando mi puntava il coltello contro pensavo ‘Non vedrò più i miei genitori’. In quel momento ho pensato al peggio. Ma la cosa che più mi ha dato fastidio sono state le sue mani sulle mie gambe, tremavo. E’ stato terribile».

In centro storico la notte vale la legge del più forte, si comanda a suon di sputi e minacce. Le ragazze affrettano il passo, i tampinatori di professione sono sempre in agguato. Come i pusher e i malviventi che hanno scelto l’angolo tra via dei Benci e Santa Croce come base operativa. «Non gira bella gente – si sfoga la ventenne –, io ho paura a tormare a casa sola, quando faccio tardi chiedo sempre a qualcuno di accompagnarmi. L’altro giorno litigavano tra di loro e mi è arrivata una bottiglia di vetro a due centimetri, per poco non mi hanno colpito».

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