
Franco Calamai con le figlie di Alfredo Martini
Firenze,2 febbraio 2021 – Ciao, Maestro. Possiamo ben dirlo, noi che ne siamo stati modesti allievi. Ci ha lasciati Franco Calamai alla bella età di 96 anni. . L’ultima telefonata tra noi, era stata di chi scrive, la settimana scorsa, quando era tornato in ospedale e non poteva essere presente alla periodica riunione della commissione del Giglio D’Oro, premio del quale è stato uno dei fondatori quasi 50 anni fa. Franco era nato il 23 settembre del 1924 a Sesto Fiorentino, era appassionato di ciclismo. Dal 1953 al 1978 giornalista pubblicista, collaboratore fisso e firma storica de “La Gazzetta dello Sport”, e in tempi diversi, anche di altri quotidiani e periodici. Dal 1978 al 1993 giornalista professionista responsabile della redazione di Firenze de “La Gazzetta dello Sport” e collaboratore sportivo della redazione fiorentina della Rai. In pensione, aveva continuato la collaborazione con La Gazzetta. Il suo primo sport fu il ciclismo ma ha scritto a lungo di calcio, pugilato ed altre discipline. Nato a Sesto, grandissimo amico per una vita intera di Alfredo Martini al quale 10 anni fa dedicò un libro “La Leggenda di Alfredo Martini, da 90 anni in sella da Bartali, Coppi e Magni a ct della Nazionale”. Un libro nel quale raccolse confidenze, memorie, aneddoti e curiosità sugli avvenimenti e i personaggi che hanno attraversato la sua vita e quella del grande e leggendario saggio del nostro ciclismo. Franco ci ha lasciato questa mattina a Firenze, ed ora è pronto a raggiungere la sua adorata ed amata moglie Gianna che lo aveva anticipato qualche anno fa, nell’ultimo viaggio.
La salma di Franco Calamai sarà esposta da domani mattina, mercoledì 3 febbraio, nella chiesa della Pieve di Santo Stefano in Pane in via delle Panche 32 a Firenze. Nella stessa chiesa si svolgerà la cerimonia funebre giovedì 4 febbraio alle ore 10. Ai figli Luca, pure giornalista, editorialista della Gazzetta dello Sport e Stefano, e a tutta la famiglia Calamai, le espressioni del più vivo cordoglio de La Nazione. Ciao per sempre a Franco e grazie per tutto quello che hai insegnato a chi scrive e a chi lavora nel giornalismo sportivo.