Acquistò eroina al figlio tossico: condannata

Patrizia Carotti è tristemente famosa per essere stata segregata in un pollaio dal cognato. Ma nelle disgrazie della sua vita, di cui si sono occupati diversi talk show, c’è anche quella di aver perso un figlio per overdose: successe nel luglio del 2020 a Pontassieve. La Carotti, difesa dall’avvocato Arianna Tabarracci del foro di Pisa, era accusata di aver acquistato da un pusher nigeriano e consegnato al figlio la bustina contenente l’eroina che egli si sarebbe poi iniettato, prima di morire.

Martedì, il gup Maurizio Caivano, ha chiuso il procedimento che la vedeva imputata di morte in conseguenza di altro reato. La donna è stata assolta dall’accusa di spaccio, e per quanto riguarda la morte del figlio, è stata condannata a sei mesi.

Rinviato a giudizio il presunto pusher, un 32enne che avrebbe “lavorato“ alla stazione di Santa Maria Novella.

Dove Patrizia si sarebbe recata quasi quotidianamente ad acquistare le dosi per il figlio che, dipendente e debilitato anche fisicamente, soltanto iniettandosi droga superava le crisi.

ste.bro.

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