Abbraccio tra madri: "Mi sono messa nei tuoi panni"

La guardia giurata saluta. Cinzia al termine dei cinque. giorni di processo: "La tua. storia mi ha fatto soffrire"

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GIRONA

L’abbraccio che non c’è mai stato, e forse non ci avrebbe mai potuto essere, con le madri degli imputati, c’è stato invece con un’altra mamma.

E’ la guardia giurata del tribunale di Girona: sin da lunedì mattina, giorno dell’arrivo dei Ciatti al palazzo di giustizia per questa maratona di processo conclusasi ieri, quella donna ha dimostrato che batteva un cuore sotto la sua divisa. Un cuore di mamma.

E dopo tanti gesti, piccole accortezze, cortesie minute riservate agli ospiti italiani del “suo“ tribunale, quando è arrivato il momento dei saluti, dopo la lettura del verdetto ha smesso i panni “ufficiali“ dell’agente di sicurezza in servizio alla porta e ha indossato quelli della mamma. E a Cinzia Azzolina, la madre di Niccolò, ha voluto far sapere, abbracciandola e stringendola, quanto le fosse vicina e quanto l’avesse colpita la loro storia.

"E’ una cosa che è difficile spiegare, ma tutto questo mi ha fatto soffrire, mi sono messa nei tuoi panni". L’avvocato Christian Maiolo, italiano trapiantato in Spagna, traduce. Ma non c’è bisogno di interpreti, quando parla il cuore.

ste.bro.

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