Abbandono scolastico, in Toscana riguarda il 12 per cento degli studenti

Il report di Oxfam Italia che organizza una giornata dedicata a dispersione scolastica, lotta dei cambiamenti climatici e uguaglianza di genere

Oxfam contro l'abbandono scolastico

Oxfam contro l'abbandono scolastico

Firenze, 6 settembre 2022 - Con la ripresa dell'anno scolastico riparte anche l'impegno di Oxfam per contrastare povertà educativa e abbandono precoce: un fenomeno, si legge in una nota, che riguarda ancora l'11,7% dei ragazzi toscani e il 13,1% degli studenti su media nazionale. Il 10 settembre, per parlare di queste tematiche, è in programma 'Oxfam back to school - prendiamoci cura del futuro', l'iniziativa formativa che torna in presenza all'Impact Hub ed è rivolta a docenti di ogni ordine e grado, agli educatori e ai formatori del volontariato.

La quarta edizione (anche in streaming) prevede cinque workshop a scelta su temi e strumenti che avranno l'obiettivo di arricchire la didattica e aumentare la partecipazione dei ragazzi: il percorso si arricchirà, nei prossimi mesi, con nove corsi di formazione online. Tra i temi affrontati, oltre alla dispersione scolastica, la lotta dei cambiamenti climatici, la promozione dell'uguaglianza di genere, il contrasto ai discorsi d'odio su nuovi e vecchi media; la libertà di espressione, i contesti di crisi ed emergenza umanitaria. In Toscana Oxfam lavorerà con oltre 3mila studenti e centinaia di docenti.

«Con l'edizione di quest'anno vogliamo aiutare i docenti a sviluppare metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento per gli studenti; modelli di didattica interdisciplinare; modalità e strumenti per la valutazione attraverso le tecnologie multimediali - ha sottolineato Claudia Maffei, responsabile del progetto 'Oxfam back to school' per Oxfam Italia -.Tutti elementi che siamo convinti siano fondamentali per aiutare la scuola ad affrontare una sfida enorme, che richiede tutto il supporto possibile anche da parte della società civile, con l'obiettivo cruciale di far sì che i ragazzi possano gradualmente tornare alla normalità».

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