
di Stefano Grifoni
Mentre saliva le scale della propria abitazione Carlo avverti un dolore molto forte al petto, cominciò a sudare freddo e la stanchezza alle gambe si impadronì di lui. Si fermò e si guardò intorno poi giù nella tromba delle scale e non vide nessuno. Il cuore gli batteva forte e il respiro si faceva sempre più affannoso.
"“Carlo questo disturbo lo hai avuto anche ieri e non gli hai dato importanza". "Perché avrei dovuto? Da dove salti fuori? Non sapevo che poteva essere importante".
"Lo capisco – disse la malattia – ma ora che lo sai…". "So cosa?". " …che può essere il tuo cuore". "E perché non può essere altro per esempio una gastrite?". "Sai di gastrite non si muore mentre di cuore si. Il dolore al petto non va mai trascurato. Ognuno di noi ha una reazione differente al dolore" rispose la malattia. Carlo ripensò ai giorni passati e a quante volte aveva avvertito un bruciore al centro del petto. Si soffermò un attimo e si ascoltò ancora.
"Sento di stare sempre peggio" disse. "Le cose si stanno complicando per te. Se solo te ne fossi accorto prima…. Bastava un pò più di attenzione" disse la malattia. "Dammi almeno il tempo di rivedere mio figlio" disse Carlo. "Non so se ce la farai a fare tutto" rispose la malattia". "In genere quando rientro in casa cerco mio figlio e bacio mia moglie ma sempre in fretta perché devo ritornare in ufficio per finire delle pratiche. A fare queste cose non ci metto mai molto tempo. Ieri sentivo che avevo difficoltà a concentrarmi sul lavoro e il cuore mi batteva veloce e irregolarmente. Ecco ora mi sta succedendo la stessa cosa. Adesso cosa faccio?".
"Chi incontra un dolore come il tuo, con un cuore che batte forte e irregolarmente come sta succedendo a te, dovrebbe subito chiamare il proprio medico specie se gli attacchi si sono ripetuti. Tu sei un uomo adulto fumi più di 20 sigarette al giorno, sei stressato e iperteso e il cuore si è stancato di lavorare per te senza che tu lo rispetti. Tu in questi giorni non hai fatto niente per migliorare la situazione e nessun controllo medico ed elettrocardiografico".
Carlo sentiva che il dolore al petto era sempre più forte e aveva la sensazione di svenire da un momento all’altro. "Ora fermati Carlo e chiama una ambulanza prima che sia troppo tardi" disse la malattia. "Ho sempre creduto che in certi momenti la nostra anima può aiutarci a soffrire di meno e nelle peggiori situazioni, nel periodo più oscuro e opaco della vita, ci possa dare aiuto per superare le difficoltà".
"Carlo io non sono al tua anima che bisbiglia al corpo io sono ciò che ti sta accadendo all’improvviso, Nessuno pensa di avere un infarto di cuore come che alcuni sintomi siano degli avvertimenti . Nessuno pensa di essere malato finchè non accade. Tu stai per avere un infarto al cuore". "Un infarto? E adesso su queste scale , da solo come faccio?". "Prendi il telefonino e chiama il soccorso. Subito" disse la malattia. Carlo prese il suo telefonino. Le mani gli tremavano, la fronte matida di sudore freddo. Aveva nausea e la testa gli girava. Cominciò ad avere paura della morte e pensò alla sua famiglia e al figlio piccolo che lasciava e che non avrebbe potuto rivedere.
"Pensiamo che non possa toccare a noi o a chi amiamo, ci sentiamo immuni e non accettiamo mai ciò che ci arriva senza rispettarci" disse la malattia. Il medico dell’ambulanza lo raccolse sul pianerottolo delle scale svenuto con il telefonino vicino a lui che suonava. Il medico gli praticò il massaggio cardiaco e poi la defibrillazione. Il cuore di Carlo riprese a battere. Al risveglio dopo l’angioplastica coronarica Carlo cominciò a riflettere. "Certo che una diagnosi può travolgere l’esistenza. Morire senza nessuno accanto è una brutta cosa. Oggi ho toccato con mano che cosa è la vita". "Se quel medico che tu magari non conosci, non ti soccorreva facendo il massaggio cardiaco tu saresti morto. E’ stato lui a chiamare l’ambulanza altrimenti non sarebbe mai arrivata" disse la malattia. Carlo si guardò intorno. Non c’era nessuno nella stanza dell’ospedale insieme a lui e iniziò a piangere come un bambino.