
Fernando Maraghini
Firenze 4 novembre 2021 . “Nel film parlo di mio padre e del vuoto che ho abitato per gran parte della mia vita quindi, per certi versi un film autobiografico che prendendo spunto dalla psicosintesi e dalla pratica meditativa vuole condurci al cospetto di noi stessi, per fare finalmente pace con i nostri fantasmi e il nostro dolore, ritrovare la gioia di vivere, accettare ciò che è stato e che non potrà più essere un peso ma un dono per comprendere il vero senso della vita, anche attraverso l’esperienza stessa del dolore”. Fernando Maraghini attore e regista aretino presenta così il suo ultimo film “La vita pensata da dentro: in viaggio con Roberto Assagioli e la meditazione creativa” interpretato e co\diretto dallo stesso Maraghini e da Maria Erica Pacileo per la Fez Film. Un evento speciale che sarà ospitato giovedì 4 novembre al Cinema Odeon Firenze alle 21.
La vita intesa come viaggio di un uomo che alla fine si ritroverà a parlare con il sé bambino, a fare proprie le parole del “Libro dell’inquietudine” di Pessoa, di fare pace con la morte del padre che non ha mai conosciuto. C’è il teatro, c’è il cinema, c’è l’autosservazione, c’è la teosofia di Roberto Assagioli,psichiatra, teosofo, esoterista e umanista italiano.
Spettacolo tra parole e musica con la partecipazione, fra gli altri, di Silvia Martini e Zeno Maraghini, il figlio di Fernando ed Erica che interpreta il protagonista da piccolo, e le musiche composte da Mario Casottini, Andrea Chimenti e Omar Martani.
Un film che ha vinto il Mokka Awards, uno dei massimi riconoscimenti che la cinematografia indiana assegna al cinema internazionale, nella categoria 'miglior regia' e 'miglior film documentario’, ma anche il Golden Palm, e l'Uruvatti Film Festival mentre è attualmente in concorso a Birmingham e in due festival svedesi e a Francoforte.
Fa parte di una trilogia iniziata nel 2017 con il documentario proprio su “Roberto Assagioli, lo scienziato dello spirito” e che si concluderà con “Diario spirituale”, ispirato all’omonimo ‘diario’ scritto dal figlio di Roberto Assagioli, Ilario, scomparso all’età di 28 anni.
Silvia Bardi