Vittime del nazifascismo. Risarcimenti ai familiari. Ora i Comuni fanno rete: "Basta ostruzionismo"

Summit tra sindaci in Regione: l’obiettivo è insistere nella battaglia. Il senatore Parrini (Pd): "Non si riaprano le ferite, si faccia giustizia".

Vittime del nazifascismo. Risarcimenti ai familiari. Ora i Comuni fanno rete: "Basta ostruzionismo"

Vittime del nazifascismo. Risarcimenti ai familiari. Ora i Comuni fanno rete: "Basta ostruzionismo"

Una battaglia di verità e giustizia in nome delle vittime del nazifascismo. I Comuni sono agguerriti e non intendono retrocedere di un millimetro. L’obiettivo? Consentire alle famiglie delle vittime di ottenere i risarcimenti grazie al fondo apposito istituito nel 2022. Ieri in Regione si è svolto un summit tra i sindaci toscani dei territori segnati dalle stragi nazifasciste tra cui Empoli, Fucecchio, Cerreto Guidi e Montelupo Fiorentino. "Vogliamo batterci contro l’inaccettabile ostruzionismo che sta mettendo in campo il governo tramite l’avvocatura dello Stato – attacca Dario Parrini, senatore Pd e capofila della battaglia –. Durante l’incontro è stata presa la decisione di coordinarsi, costruire una rete più ampia di Comuni, insistere e coinvolgere il consiglio regionale". Tra le proposte emerse durante il vertice c’è anche quella di estendere il coordinamento ai Comuni dell’Emilia Romagna "in modo da dare uno spessore ancora più ampio alla battaglia", aggiunge Parrini.

Nel frattempo ci sono famiglie che attendono ancora risposte. Sono decine le cause partite in questi mesi dall’Empolese Valdelsa. Si tratta degli eredi delle vittime della strage del Padule ma anche di deportati nei campi di sterminio. Tra le varie cause figura anche quella intentata dai parenti di Carlo Castellani, il bomber dell’Empoli deportato nel campo di Mauthausen, dove morì nell’agosto del 1944. "C’è molto sdegno e anche preoccupazione da parte dei familiari delle vittime – riprende Parrini –. Questa linea di ostilità nei confronti di persone che hanno sofferto tanto per le perdite subìte è motivo di grande angoscia. Stiamo parlando di persone ignorate per decenni, che ora possono finalmente avere verità e giustizia, ottenendo una sentenza a favore, come quella che si è avuta per la strage di Pratale. E proprio adesso che ci può essere una parola definitiva, questa viene messa in discussione dallo Stato".

Parrini, vicepresidente della commissione Affari costituzionali, vuole andare fino in fondo e tornerà all’attacco anche in Parlamento. "Sono in attesa che venga rimosso il blocco del mio disegno di legge in Parlamento – continua il senatore dem –. Ho presentato un’interrogazione a risposta orale al presidente del consiglio dei ministri e al ministro della giustizia per metterli al corrente dell’atteggiamento dell’avvocatura di Stato. Ma per il momento la risposta non è stata calendarizzata". L’impegno per la causa però non si ferma. "Proveremo a ottenere una nuova proroga per presentare la richiesta dei risarcimenti – insiste Parrini –, perché l’ultimo termine è scaduto ormai il 31 dicembre ma ci sono ancora tante persone che hanno titolo per chiedere i risarcimenti ma che ignorano questa possibilità o non hanno fatto in tempo". Parrini chiude con un’altra stilettata al governo: "Leggendo le prese di posizione dell’avvocatura nei processi è come se per i familiari delle vittime si riaprisse la ferita. Dire che le figlie di un antifascista fucilato dai nazisti non devono essere risarcite perché troppo piccole per provare dolore è inaccettabile. Così come sostenere che i crimini contro l’umanità possano andare in prescrizione".

Alessandro Pistolesi