Violenze sessuali su minori, nei guai il maestro stalliere di un maneggio

I fatti sarebbero avvenuti a Lastra a Signa: una delle allieve è di Empoli. In udienza preliminare il giudice ha respinto la richiesta di perizia psichiatrica

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Firenze, 15 febbraio 2023 – Stalliere addetto a varie mansioni in un maneggio di Lastra a Signa, un uomo di quasi 61 anni rischia il rinvio a giudizio da parte del giudice Sara Farini per più casi di violenza sessuale ad allieve minorenni, dai nove ai sedici anni d’età: sette, secondo accertamenti e ricostruzione dei fatti da parte del sostituto procuratore Beatrice Giunti. Di queste sette quattro sono della provincia di Firenze, due di Prato, una di Empoli. Ieri in udienza preliminare l’avvocato Neri Cappugi, difensore di F.C. ha chiesto per l’imputato la effettuazione di una perizia che potesse rivelarne l’incapacità d’intendere e volere quanto meno all’epoca dei fatti. Protrattisi secondo le accuse per 7 anni, tra il 2014 e il 2021.

Il giudice ha respinto tale richiesta che potrebbe tuttavia essere reiterata. Ci sarà da dibattere sembra anche sulla possibilità che il processo venga celebrato con il rito abbreviato. La Procura parla di atti sessuali più o meno espliciti "comunque abusando l’imputato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica" delle ragazzine, che frequentavano corsi di equitazione e allenamenti. Un imputato "al quale – sottolinea una volta di più l’accusa a rimarcare la gravità estrema del caso – erano affidate le minori per ragioni di cura, educazione ed istruzione".

Abbracci e palpeggiamenti anche sulle parti intime, pacche certamente non richieste come pure le richieste di baci: i corsi di equitazione e e gli allenamenti sarebbero stati contrassegnati, per alcuni anni da una serie non indifferente di episodi. Le ragazzine, turbate (alcune sarebbero state così pesantemente anche due volte), hanno cominciato a parlare ai genitori. A confidarsi. Assistite, hanno potuto raccontare l’incubo ed elaborare la tremenda esperienza.

Nel corso delle indagini, gli investigatori hanno riscontrata a carico del soggetto indagato la detenzione – di "materiale pedopornografico realizzato utilizzando minorenni, raffigurati nel compimento di atti sessuali, o comunque nudi oppure in pose sessualmente esplicite".

In particolare, due video e sette istantanee memorizzate sul cellulare in uso all’indagato sequestrato durante la perquisizione a suo carico disposta dal magistrato inquirente in data 17 febbraio 2022, un anno fa esatto. Le indagini affidate ai carabinieri prima della Stazione di Badia a Settimo, poi quella di Lastra a Signa, con annotazioni raccolte e sottoposte al magistrato, si sono poi basate su un passaggio tanto delicato, quanto di basilare importanza, specie in questo tipo di indagini: l’incidente probatorio, una raccolta di prove pre-processuali, in maniera che siano ’cristallizzate’ per tempo, senza correre il rischio che i pur brutti ricordi delle vittime possano andare rarefacendosi.

Oltre alle parti offese , c’è la immeritata ricaduta patita dal maneggio (e dagli altri suoi soci, animatori e frequentatori); è lì, a Lastra a Signa dove ha sede, che gli investigatori e le vittime hanno fissato le ’avances’ inopportune e aberranti che avrebbe fatto l’imputato. Fatti protrattisi nel tempo sui quali la procura ritiene di aver fatto piena luce, alzando quel velo plumbeo che è reso ancora più spesso dall’imbarazzo, dal senso di vergogna, da turbamento provati dalle giovani vittime.

g.sp.