SAMANTA PANELLI
Cronaca

Il vino amato dai russi: l'avventura dell'azienda agricola Tamburini

Affari all'insegna della "Family Selection"

Emanuela Tamburini (foto Gianni Nucci/Germogli)

Gambassi Terme (Firenze), 24 gennaio 2017 - Il primo contatto c’è stato nell’agosto 2015. Sono seguiti quindi l’ordine, cospicuo, e il debutto sul mercato. Quale? Quello russo, uno dei paesi fino a qualche settimana fa off limits per l’azienda agricola Tamburini. Un nome, anzi un’etichetta, che affonda le sue radici a Gambassi Terme. «E’ l’azienda di famiglia da cinque generazioni», sottolinea con orgoglio Emanuela Tamburini. Trentatré anni, una laurea in enologia all’Università di Pisa, è titolare con il padre Mauro della realtà produttiva da circa trenta ettari di vigneto, tra Chianti e Montalcino, e un potenziale di 220mila bottiglie. «Anche se – precisa – la nostra produzione si limita al venduto, circa 90mila bottiglie all’anno».

Niente magazzino. Un modo di intendere il marketing che pare funzionare se si considera che l’agricola Tamburini dal 2005 – anno del primo imbottigliamento – ha un mercato internazionale che tocca Europa e resto del mondo. «Abbiamo clienti in Danimarca, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svizzera, America, Canada, Spagna e Hong Kong. E’ stata un’evoluzione piuttosto rapida, visto anche il particolate contesto economico attuale. Tuttavia il mercato è dinamico». Insomma, mai dire mai. Così è stato per l’esordio in terra russa.

«Un mercato mai cercato, a dire il vero – racconta ancora l’imprenditrice pure vicepresidente del Movimento turismo del vino Toscana –. Determinante è stato l’agente Mirco Caretti, un ‘ponte’ privilegiato tra vini italiani e Russia. Cercava dei Chianti, contatti comuni ci hanno presentati e ci siamo seduti a un tavolo. Avendo sempre lavorato con aziende da grandi volumi, inizialmente era scettico nei confronti della nostra impresa familiare». Poi è scattata la scintilla. «I buyer russi sono rimasti incantati dal ‘life style’ che sta dietro le nostre etichette: proponiamo una filosofia di vita, gusto e sapore».

Ben la rappresentano i vini della ‘Family Selection’, selezione che riunisce The Boss, Somnio e Italo, etichette esportate in Russia con Il Massiccio, altro vino dell’azienda agricola gambassina. La stessa che, nel 2008, è entrata alla Casa bianca e che guardando al futuro punta al «Messico, senza disdegnare la Gran Bretagna. E, quando i tempi saranno maturi, al mercato italiano».