di Ylenia Cecchetti
Una campagna di rilevamento dello stato di salute dei musei, per capire quali sono le criticità dei luoghi della cultura dell’Empolese Valdelsa. Un vero e proprio screening al termine del quale è stato possibile identificare gli interventi necessari a migliorarsi e a potenziare l’offerta. Perché ventuno piccoli musei dislocati in undici comuni diversi, sono tanti.
Dal museo del chiodo di Certaldo alla Gerusalemme di San Vivaldo di Montaione, dal museo remiero di Limite sull’Arno al MuMeLoc di Cerreto Guidi, ogni indirizzo ha la sua storia e promuoverle tutte in un unico contenitore non è certo la più semplice delle sfide. Grazie al sostegno della Regione Toscana, nel corso del 2022 dopo aver messo a fuoco lo stato di performance del Mudev – Museo Diffuso Empolese Valdelsa – il quadro è chiaro: ai nostri piccoli musei, così diversi nelle loro specificità, serve una maggiore riconoscibilità. Il logo, il sito web e l’immagine grafica del Mudev in una veste totalmente rinnovata sono stati presentati nei giorni scorsi.
"Ma questo – ha garantito Andrea Vanni Desideri, direttore scientifico ad interim – è solo il primo step di un più ampio progetto di rinnovamento strutturale del sistema, mirato a rendere più efficace e immediato il rapporto dei musei con il pubblico". Tra bilanci e nuove sfide, evidentemente si può fare di meglio. Tra i primi deficit da colmare, quello della mobilità sostenibile, e dei trasporti in generale. La sperimentazione è alle porte e potrebbe rappresentare una svolta decisiva.
"Abbiamo presentato un progetto che è stato finanziato – anticipa Vanni Desideri – che potrebbe risolvere la connessione tra i vari musei. È previsto infatti un percorso, una sorta di circolare dei musei, che permetterà a un visitatore o a piccoli gruppi di poter raggiungere in un determinato arco temporale, più musei". Un bus che segue un itinerario – ancora tutto da comporre – per permettere all’utenza di sfruttare appieno il biglietto unico. Un mezzo di trasporto convenzionato, con fermate connesse tra loro e tutte legate alla scoperta delle piccole perle del territorio. Ci sarà, certo, da verificarne l’efficacia. A questa misura si aggiungerebbe poi l’idea di una borsa di studio messa a disposizione di giovani ricercatori già laureati, "risorse importanti che potrebbero lavorare sul territorio portando valore aggiunto al patrimonio di conoscenza del Mudev".
Dalle loro analisi, dagli studi e dalle ricerche potrebbero infatti nascere ulteriori possibilità di sviluppo, idee per mostre temporanee e iniziative d’appeal per una fetta di pubblico che ancora i nostri musei non sono riusciti a intercettare. Tra l’Arno, gli antichi mestieri e la via Francigena, gli itinerari tematici sono ancora da studiare e potrebbero prendere la forma di una ’guida emotiva del territorio’, attraverso i musei.
"Il Sistema Unico Museale è nato circa cinque anni fa – ricorda il sindaco delegato alla Cultura e al Turismo per l’Unione dei Comuni circondario dell’Empolese Valdelsa, Giacomo Cucini, guardando al futuro –. Rinnoviamo la volontà di continuare a lavorare insieme come territorio unico per valorizzare un patrimonio solo in parte ampiamente conosciuto e visitato. C’è bisogno di uno scatto in più. Lo sforzo che deve essere fatto ora è in termini di promozione e attrattività".