REDAZIONE EMPOLI

Vendemmia turistica Un fenomeno in crescita Siglato il protocollo Più regole e sicurezza

Accordo tra l’ispettorato nazionale del lavoro e l’associazione Città del vino. L’obiettivo è normare un’attività che sul territorio è sempre più diffusa. Il patto sarà applicato già a settembre con la prossima raccolta dell’uva.

Vendemmia turistica Un fenomeno in crescita Siglato il protocollo Più regole e sicurezza

Fare i turisti (specialmente dall’estero) tra settembre ed ottobre nel Chianti e nel frattempo, per qualche ora durante la settimana, provare l’ebbrezza di andare materialmente a vendemmiare. Vedere passo dopo passo l’origine del vino che poi si apprezza in bottiglia e nei calici. Diciamo subito che in Chianti - e per Chianti chiaramente indichiamo anche Montespertoli ed i Colli Fiorentini - la "vendemmia turistica" è prassi e abitudine da diverso tempo. Ora, si è avvertita la necessità - visto anche l’impetuoso sviluppo dell’enoturismo - di ‘normare’ anche se in maniera agile questo fenomeno. Dunque, è stato siglato un protocollo di intesa tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’Associazione Nazionale Città del Vino per regolamentare la vendemmia turistica. Montespertoli è la punta di diamante nell’Empolese, dato che produce oltre 100mila ettolitri sui circa 800mila globali della Docg Chianti. Il sindaco, Alessio Mugnaini, è anche delegato per l’agricoltura dell’Unione: "E’ un accordo importante, messo a punto a luglio e operativo".

Nei dettagli è sceso il presidente delle Città del Vino, Angelo Radica. La premessa è che l’enoturismo in Italia è una realtà che coinvolge oltre 14 milioni di persone, numero impressionante, "un trend in crescita e un’offerta di proposte esperienziali che vanno dai tour alle degustazioni, il tutto all’insegna del relax tra vigne e cantine". Bene. Come funziona l’accordo? "Per vendemmia turistica si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, a carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata al soggiorno in strutture ricettive del territorio e alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato". Sino ad ora, solo Piemonte e Friuli Venezia Giulia avevano ‘normato’ questa vendemmia. Così, dice Radica (e Mugnaini apprezza in toto) si dà "la possibilità alle imprese enologiche e alle cantine di ospitare turisti per farli vendemmiare in un appezzamento ben identificato, utilizzando abbigliamento e calzature adatte".

Durante le attività in vigna i turisti saranno seguiti da tutor aziendali con specifica formazione che vigileranno sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza. "Per un’azienda vinicola avviare la vendemmia turistica è molto semplice – sottolinea Radica – basta una e-mail o una Pec, e caricare le informazioni sul portale del ‘Suap’ di ogni comune indicando il numero, i nominativi e il numero della polizza delle persone che parteciperanno alla vendemmia". Serve difatti un’apposita assicurazione, di responsabilità civile stando al report delle Città del Vino. Il ‘patto’ è pronto per essere utilizzato subito a settembre, quando prenderà il via la vendemmia 2023.

Andrea Ciappi