Un grande sogno. Ciccio Speranza vuole danzare

Teatro contemporaneo domani sera a Marcialla. Il protagonista è prigioniero della propria vita.

Un grande sogno. Ciccio Speranza vuole danzare

Un grande sogno. Ciccio Speranza vuole danzare

CERTALDO

La prosa contemporaneo sbarca al Teatro Regina Margherita e lo fa grazie alla compagnia Les Moustaches, che attraverso lo spettacolo “La difficilissima storia della

vita di Ciccio Speranza” porta sul palco la storia di un grande sogno. L’appuntamento per per domani sera alle 21.30, quando sarà portato in scena il testo di Alberto Fumagalli, per la regia di Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli, con Damiano Spitaleri, Alberto Gandolfo e Federico Bizzarri. Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero, con un’anima talmente delicata, che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea. Ciccio Speranza vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ciccio Speranza ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare. In una sperduta provincia di un’Italia sperduta, la sperduta famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate. Sebbastiano è il padre di Ciccio, violento e grave come un tamburo di pelle di capra in un concerto di ottavini. Dennis è il fratello di Ciccio, con un’apertura mentale di uno che va a Bangkok e spacca tutto perché non sanno fare pasta, patate e cozze.

Solo, in fondo, nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel luogo che mai ha sentito come casa. Attraverso il suo gutturale linguaggio, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, il protagonista, in tutù rosa non smetterà mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera. Ciccio appartiene ad un mondo lontano, senza alcuna possibilità di esaudire il proprio sogno. Il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato, la sua vita è soffocata da un ambiente che gli sta stretto come un cappottino antigelo sta stretto ad un bulldog inglese. Dunque, perché rattrappire i propri istinti? Solo perché la cicogna ci ha fatto cadere lontano dalla terra promessa? Perché sentirsi schiacciati da una famiglia che non vuole conoscere un mondo che sta oltre il proprio campo di fagioli?