Tifosi in estasi : "È come un sogno . Non svegliateci". E Nicola è di parola...

Un supporter aveva scommesso con il tecnico sulla salvezza azzurra. In palio il giubbetto che indossa sempre in panchina: "Me l’ha regalato". .

Tifosi in estasi : "È come un sogno . Non svegliateci". E Nicola è di parola...

Tifosi in estasi : "È come un sogno . Non svegliateci". E Nicola è di parola...

EMPOLI

Uomini, donne, giovani, meno giovani, famiglie. Mai come questa volta, forse, il popolo azzurro si è stretto intorno alla propria squadra del cuore soffrendo insieme ai suoi beniamini ed esultando come matti alla rete di Niang. "È stata un’esplosione di gioia mischiata a lacrime – racconta un tifoso azzurro – perché era un appuntamento con la storia. Ho capito che potevamo sperare nella salvezza dopo la vittoria col Monza quando a fine partita Nicola è venuto sotto la Maratona gasandoci con il suo carisma. Domenica sera è stata una festa eccezionale – conclude il supporter – perché a Empoli è tanti anni che non si vedeva un’invasione così: quando la città è stata chiamata in causa ha saputo rispondere. Per come è arrivata la vittoria è come fosse un sogno, ma se davvero lo è aspettate un altro po’ a svegliarci (sorride, ndr)". Una salvezza che per un altro tifoso, Francesco Massa, ha avuto un sapore particolare. "Quando ho conosciuto Nicola fuori dallo stadio dopo la vittoria col Monza gli ho detto se facevamo una scommessa: in caso di salvezza mi avrebbe regalato il giubbetto che indossa sempre in panchina. E lui mi assicurò: "te lo prometto" – racconta Massa –. E domenica sera alle 1.45, appena uscito dallo stadio, il mister è stato di parola". "Seguo l’Empoli da quando mio nonno Licio era in biglietteria in Maratona e mi portava con lui – racconta ancora Juri "Jimbo" Baldacci –. Quando sull’1-1 a pochi minuti dalla fine devo ammettere che ho cominciato a pensare al peggio, poi è arrivato il boato. Mi sono scese le lacrime, mi son venuti i brividi e solo dopo qualche istante mi sono alzato come se mi fossi svegliato da un brutto sogno. È allora che ho aperto lo storico stendardo che disegnai per la promozione in A con Andreazzoli grazie a Caputo e Donnarumma, con al centro sempre il nostro magico e unico presidente Fabrizio Corsi".

Simone Cioni