Tabaccheria verso lo stop: "Stanchi dei tanti raid"

C’è preoccupazione anche tra gli esercenti della vicina via Carrucci

Tabaccheria verso lo stop: "Stanchi dei tanti raid"

Tabaccheria verso lo stop: "Stanchi dei tanti raid"

"Quando inizia a imbrunire, nella mia zona non si esce. C’è paura tra i condomini". Siamo in via Umberto Nobile, sempre nella frazione di Ponzano. Per motivi di privacy, la pensionata che incontriamo preferisce rimanere nell’anonimato. È furiosa, incontenibile. "La sera qui succede di tutto. Abbiamo fatto, negli anni, segnalazioni e denunce ma niente cambia. L’altra notte abbiamo pizzicato un tizio mascherato che saltava dalla ferrovia per intrufolarsi in uno degli appartamenti vicini. Proviamo a farci scudo tra residenti, il parco è sotto ‘controllo di vicinato’, sorvegliato da chi lo abita e lo vive quotidianamente. Ma da soli non ci possiamo tutelare".

Non solo Ponzano, ci sono zone più sensibili di altre, ma gli episodi di microcriminalità tra spaccio, furti e degrado, interessano tutta la città. Lo sanno bene gli esercenti di via Jacopo Carrucci. Appena due chilometri di distanza, altro quartiere, stessi problemi. "La sera quando stacchiamo e abbassiamo la serranda – dice la titolare di un negozio della zona – non siamo mai tranquilli. C’è gente che si picchia in mezzo alla strada, succede spesso tra gli avventori del bar con sala slot, attività gestita da imprenditori di nazionalità cinese. Ci sono persone ubriache, tossicodipendenti. Un’escalation di episodi poco piacevoli che non sappiamo come gestire".

A parlare sono i titolari di una delle pochissime attività di lunga data rimaste lungo la via. Tra queste, la tabaccheria di Gigliola Landi, pensionata e da mezzo secolo impegnata nell’attività di famiglia. "Lavoro qui da 50 anni – racconta l’anziana, 84 anni, empolese –. E negli ultimi due anni me sono successe di cose, una dietro l’altra. Sono stata chiusa per malattia sei mesi, ho riaperto di recente. Una ventina di giorni fa, di nuovo un furto. È entrata una coppia di giovani; mi hanno distratta chiedendomi una matita che si trovava dalla parte opposta del bancone. Con un’azione fulminea mi hanno portato via il portafogli dalla borsa".

Un colpo tra tanti, purtroppo non il primo messo a segno alla tabaccheria. "Lo scippo di un paio di anni fa me lo ricordo come fosse ora – si sfoga l’anziana, che ha appena venduto l’attività e che quindi, lascerà il negozio a nuovi proprietari –. Era un sabato sera, orario di chiusura, intorno alle 20. Avevo in borsa l’incasso della giornata. Sono stata aggredita fuori dal negozio. Dopo tanto urlare, sono caduta a terra. Ho denunciato. Che dire, in questi anni si ruba di tutto, perfino le sigarette. Io non posso certo correre nel tentativo di recuperare la refurtiva. Ora ho deciso di mollare, vendere tutto e godermi un po’ di pace".

Y.C.