Strappo nella maggioranza Costante nel gruppo misto "Non rinnego le mie idee"

La consigliera comunale lascia il Pd e lancia frecciatine al suo ex partito "A me non basta alzare una mano, ho bisogno di ascoltare ed essere ascoltata".

Strappo nella maggioranza  Costante nel gruppo misto  "Non rinnego le mie idee"
Strappo nella maggioranza Costante nel gruppo misto "Non rinnego le mie idee"

Uno strappo. Carico di significati a dieci mesi dal voto: la consigliera Rossella Costante lascia la maggioranza e decide di proseguire il mandato da sola. Via dal Pd, dunque: "Ho capito di non essere nel posto giusto per me, per come sono fatta, per come intendo gruppo, politica e comunità – dice –. Ho manifestato il mio disagio, le mie perplessità, ho provato a confrontarmi e a ricredermi, ma senza risultati".

Costante ripercorre il suo percorso: "Casualmente mi sono avvicinata al mondo politico, spinta dalla responsabilità di essere diventata (e di sentirmi) madre e di sentire di dover fare, nel mio piccolo, un qualcosa per il paese in cui ho scelto di vivere stabilmente – ricorda Costante – . Da lì idee, ’battaglie’ e progetti, molti dei quali portati avanti con altri consiglieri che hanno, per strada, rinnegato quelle idee, quelle battaglie, quei progetti, come non fossero mai esistiti. Io a certe idee e a quei progetti condivisi con gli elettori non rinuncio".

Poi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "Non mi piacciono i compromessi, le gerarchie di vecchio stampo, le chiusure. Ma soprattutto non amo l’ipocrisia – scrive di getto –. Sarebbe stato più semplice rimanere in un gruppo, anche non sentendomene parte, continuando, magari con un profilo basso e via a scivolare verso giugno prossimo, verso la fine del mandato. Ma a me non piacciono le cose semplici né quelle preconfezionate. A me non basta alzare una mano o adeguarmi, ho bisogno di comunicare, di ascoltare e essere ascoltata, di sapere prima e non dopo, di condividere, di potermi fidare, di poterci essere sempre e non solo al bisogno o al comodo, vivendo le relazioni nel pieno rispetto reciproco". E poi ancora: "Ho bisogno che quei valori in cui credo e che sbandiero siano valori veri, in concreto e non di facciata – conclude lo sfogo –. Non dico che la mia idea di gruppo politico e di politica, intesa come messa a servizio per il paese e per gli altri, sia quella giusta o la più giusta rispetto a quella di altri. Dico che è diversa, ed è per questo che ho creduto fosse giusto e coerente lasciare la maggioranza e confluendo nel gruppo misto. Questo non significa venire meno al mio mandato, al patto con chi mi ha votata. Niente cambia tra noi e nell’impegno che ancora più intenso potrò offrire lontana da ogni impensabile opportunismo".

C.B.