ANDREA CIAPPI
Cronaca

Strage di Bologna. La sentenza ’chiude’ alle piste alternative: "E il mistero Fresu?"

Reazioni dal territorio per la condanna definitiva di Cavallini. Il senatore dem Parrini: "Così si fermano anche i revisionismi". Il sindaco Mugnaini: "Rispetto per la memoria delle concittadine".

Una foto storica della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna

Una foto storica della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna

Pietra anche sul triste mistero Fresu? È definitiva la condanna all’ergastolo per Gilberto Cavallini (ex Nar), ritenuto uno dei responsabili della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna che causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. Tra le 85 vittime, la mamma di Montespertoli, all’epoca 24enne, Maria Fresu, la piccola figlia Angela di 3, l’amica di Castelfiorentino, Verdiana Bivona 22. La Prima sezione della Cassazione ha confermato la massima delle pene già inflitte nei primi due gradi di giudizio.

L’ex Avanguardia nazionale Paolo Bellini è, invece, in attesa del terzo grado di giudizio dopo i due ergastoli inflitti a Bologna nei primi due gradi. Secondo l’accusa avrebbe trasportato la bomba. Soddisfazione, per la sentenza Cavallini, è stata espressa dai familiari delle vittime attraverso Paolo Bolognesi e da uno dei legali dei familiari, Andrea Speranzoni. E dichiarazioni di soddisfazione arrivano chiaramente anche dal territorio empolese, in particolare da Dario Parrini, parlamentare ed ex sindaco di Vinci, e dal sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini.

Ma va qui fatta la premessa che sintetizza teorie circolate in passato e di recente: in sostanza non trovandosi il corpo di Maria Fresu, comunque morta, per alcuni sostenitori di ipotesi alternative a quella ‘nera’ si era fatta avanti l’idea di una vittima 86, cui sarebbero appartenuti i pochi resti messi nel cimitero di Montespertoli all’epoca; vittima 86 che avrebbe trasportato la bomba (persona rimasta poi uccisa dall’esplosione). Ciò aveva ridato fiato anche di recente alle piste alternative soprattutto quella palestinese. No. Non è così, pur rimanendo aperto il capitolo Bellini, che andrà in Cassazione. Ecco dunque il parere di Parrini: "È di cruciale importanza la sentenza definitiva di condanna all’ergastolo del terrorista nero Cavallini per la strage di Bologna. Un tribunale della Repubblica ha sancito in modo irrevocabile che l’immane eccidio del 2 agosto 1980, 85 morti e oltre 200 feriti, fu una strage politica che venne eseguita da terroristi fascisti e che fu finanziata, organizzata e ispirata, e successivamente coperta con depistaggi delle indagini, dalla P2 di Licio Gelli e da apparati deviati dello Stato, con un un ruolo decisivo svolto da Federico Umberto Damato. Definitivamente accertate – afferma Parrini – anche le pesantissime responsabilità del senatore dell’Msi Mario Tedeschi e dell’imprenditore Umberto Ortolani. Con questa sentenza i fautori di fantomatiche piste alternative e i revisionisti in servizio permanente effettivo, che nel nostro Paese non mancano mai, perdono per sempre ogni diritto di opprimere l’opinione pubblica con le loro idee tossiche. Il bisogno di verità manifestato con grande dignità e forza dai familiari delle vittime ha ricevuto una risposta pienamente adeguata".

E il sindaco Mugnaini gli fa eco: "Sentenza importante che chiude un capitolo e mette davvero a tacere ogni istanza di revisionismo avanzata in questi anni. Sono davvero contento di questa sentenza anche per la memoria delle nostre concittadine", cioè Angela e Maria Fresu.

Andrea Ciappi