REDAZIONE EMPOLI

Sos pronto soccorso. Mancano i medici. Appello ai privati per colmare il vuoto

L’Asl centro cerca dieci specialisti da inserire nei reparti dell’emergenza. Almeno due sono destinati a prendere servizio al San Giuseppe. Al momento non ci sono graduatorie attive da cui poter attingere.

Sos pronto soccorso. Mancano i medici. Appello ai privati per colmare il vuoto

di Irene Puccioni

La crisi dei pronto soccorso. Aumentano gli accessi, si dilatano i tempi di attesa e continua la fuga dei medici dalla specializzazione dell’emergenza urgenza. Per sopperire alle carenze sempre più aziende sono costrette a fare ricorso ai liberi professionisti, medici che coprono i turni con stipendi spesso molto più alti dei camici bianchi pubblici. Anche l’Asl Toscana Centro si trova costretta ad attingere dall’esterno per garantire i livelli essenziali di assistenza nei pronto soccorso aziendali. Sono dieci gli incarichi di collaborazione libero professionale che l’azienda sanitaria ha necessità di attivare "con decorrenza dalla prima data utile e fino al 30 dicembre 2023". Di questi, almeno due medici dovranno far fronte alle carenze del presidio ospedaliero empolese. Ai professionisti che assumeranno l’incarico è richiesta una prestazione di un massimo di 120 ore mensili con un compenso lordo pari a 3.840 euro. Complessivamente per l’attivazione dei dieci incarichi di lavoro autonomo l’Asl Toscana centro ha stimato un costo di 115.200 euro. I requisiti richiesti per ottenere il posto sono avere la specializzazione in medicina d’urgenza e discipline equipollenti, tra cui medicina interna, cardiologia, gastroenterologia, e altre. Tutti gli interessati posso fare richiesta manifestando la propria disponibilità rispondendo all’avviso di procedura speciale pubblicato sul sito internet aziendale. Tutte le istanze pervenute verrà prese in esame per verificare i requisti di ammissibilità; dopodiché le domande verranno trasmesse al direttore del dipartimento che dovrà valutare l’idoneità dei candidati allo svolgimento delle attività richieste. Ma come mai la sanità pubblica si trova costretta a rivolgersi ai liberi professionisti per far funzionare il servizio di pronto soccorso? "Perché attualmente – spiega la stessa azienda – non ci sono graduatorie attive di discipline equipollenti da cui attingere per reperire medici per il pronto soccorso. Pertanto, quella di un avviso di procedura speciale di acquisizione di manifestazione di interesse è il metodo più rapido per incrementare il numero di personale".

Purtroppo la carenze di operatori al pronto soccorso di Empoli, e più in generale nei dipartimenti di emergenza urgenza dell’Asl Toscana Centro, è soltanto la punta di un iceberg. Simeu, la società italiana di medicina d’emergenza urgenza, ha stimato che nei pronto soccorso italiani mancano circa 4.200 medici, con una media di cento camici bianchi al mese che si dimettono. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, per l’Anaao, è la morte, l’estate scorsa, del medico dell’ospedale di Manduria, in provincia di Taranto, stroncato da un malore mentre era in reparto. Per il sindacato è però "solo l’ultimo episodio" che "certifica il collasso della sanità". Garantire l’assistenza, ammette anche la Simeu, è sempre più difficile, anche perché le richieste di aiuto nei pronto soccorso sono aumentate.