
La foto simbolo sulle condizioni del campo del Castellani Computer Gross Arena
Empoli, 20 agosto 2024 – Ha curato le caviglie martoriate di Batistuta, si è occupato degli acciacchi di Rui Costa e di tanti altri campioni del calcio italiano. Marcello Manzuoli, medico e uomo di sport, ha trascorso quarant’anni della sua vita a sistemare le ginocchia dei calciatori, tra diagnosi e dettagliati programmi di recupero. Insomma, quando si parla di rischio infortuni è uno dei massimi esperti in circolazione. E riguardo alle pessime condizioni del manto erboso del Castellani avvisa: "Quando il terreno di gioco non è perfetto la possibilità di infortuni è maggiore – commenta –. I rischi aumentano sia per traumi indiretti, ovvero durante la corsa di un calciatore, sia quando c’è uno scontro di gioco. In entrambi i casi i movimenti potrebbero essere meno naturali, proprio perché viziati da condizioni non ottimali del campo. Lo stato del manto erboso in questo senso può influire, è indubbio". Manzuoli ha lavorato per la Fiorentina di Cecchi Gori, poi alla Lazio insieme a Mancini e nel 2004 ha esportato il suo metodo in Russia, al Cska Mosca. Nel 2017 si è conclusa l’ultima esperienza proprio a Empoli, dove è stato responsabile sanitario.
"Se i rischi aumentano in questa fase iniziale della stagione? No, questo tendo a escluderlo: a questo punto la condizione atletica globale è quasi quella ottimale", osserva Manzuoli che poi si sofferma a commentare gli episodi del passato. "Mi è capitato più volte – riprende – che un calciatore si sia fatto male a causa delle condizioni del campo, specie nel periodo in cui ero alla Fiorentina. Ricordo in particolare le condizioni terribili di San Siro durante l’inverno. Si lamentavano in tanti e più volte fu rizollato. È un peccato vedere così il campo dell’Empoli, è sempre stato impeccabile, uno dei migliori della Serie A. Spero lo torni presto".
Esperto in materia di manti erbosi è invece il giardiniere Emiliano Nesi che commenta: "Anche il Tardini di Parma ha avuto un po’ di problemi, purtroppo la natura non si fa comandare. Il fatto di aver dovuto ritardare il trattamento è stata sicuramente la causa principale – commenta Nesi –. La presenza di macchie marroni, per i terreni a base di gramigna, potrebbe significare un attacco fungino, le temperature a 40° potrebbero aver fatto il resto. Di certo un avvio così anticipato del campionato non ha aiutato. Ma nel giro di qualche settimana in teoria si dovrebbe risolvere tutto".
a.p.