Sanremo 2024, il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni contro Dargen D’Amico: “Idea malsana di politica”

In un lungo post sui social il primo cittadino commenta le parole del cantante durante la seconda serata del festival: “È una delle più nobili attività, lo invito a farne di più”

Castelfiorentino (Firenze), 8 febbraio 2024 – “In realtà dovrebbe essere considerata una frase schifosa, in un Paese che voglia dirsi civile e in un mondo che conservi un minimo di serietà”. Non usa mezzi termini il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni contro le parole pronunciate dal cantante Dargen D’Amico durante la seconda serata del festival di Sanremo 2024

Il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni e il cantante Dargen D'Amico
Il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni e il cantante Dargen D'Amico

Dargen D’Amico: “Mai pensato di avvicinarmi alla politica”

Un passo indietro. Nella prima serata del festival Dargen D’Amico ha voluto lanciare dal palco dell’Ariston un messaggio di pace: “Questo brano lo dedico alla mia cuginetta che adesso è a studiare a Malta. Ha avuto questa grande fortuna, ma non tutti i bambini ce l’hanno. Nel Mar Mediterraneo ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua, senza cibo. E in questo momento il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia, Dio, non accettano la scena muta: cessate il fuoco”, ha dichiarato il cantante nella prima serata. 

Il giorno dopo, durante la serata di mercoledì 7 febbraio, il cantante è tornato sull’argomento: “Tornando a casa ieri sera ho letto commenti sulla mia esternazione”, ha esordito il cantante. Poi ha aggiunto: “Io non volevo essere politico, mi sono preoccupato quando l’ho letto. Ho fatto tante ca**ate ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica”. 

La replica del sindaco di Castelfiorentino

In un lunghissimo post su Facebook, il primo cittadino di Castelfiorentino ha deciso di replicare alle parole del cantante: “Oggi mi siedo alla mia scrivania, quella di Sindaco di Castelfiorentino, con nelle orecchie la frase di ieri sera di Dargen D'Amico, che dopo averci deliziato con la canzoncina sull'onda alta ha pensato bene di scusarsi (non si sa con chi, peraltro) per la frase del giorno prima, del tutto condivisibile, sulle guerre nel Mediterraneo, con la seguente perla: ‘Ho fatto tante ca**ate, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica’, inizia il post del sindaco. 

“Né più né meno dell'opinione dell'italiano medio sulla politica, quindi non sarebbe niente di grave nell'arena mediatica. Però, mentre sulla mia scrivania passano problemi che vanno da aree sotto disastro idraulico, a famiglie disagiate del territorio, non posso non riflettere sul fatto che in realtà dovrebbe essere considerata una frase schifosa, in un Paese che voglia dirsi civile e in un mondo che conservi un minimo di serietà.

Per il sindaco, in Italia “abbiamo avvallato una idea assolutamente malsana per la quale la politica sarebbe questa attività semi o totalmente illecita, gestita da piccoli uomini che perseguono attraverso frasi roboanti di richiamo ai valori, i propri altrettanto piccoli interessi personali”. Invece Falorni sottolinea che la politica, nel senso di occuparsi della comunità e dei suoi problemi, “dovrebbe essere considerata una delle più nobili attività, forse la più nobile in assoluto”. E ricorda che si può fare politica “nelle associazioni, nel volontariato, perfino con le proprie scelte di consumo”. 

Il sindaco prosegue: “È esattamente con questi messaggetti del ca***, sparati nell'aere su un palcoscenico nazionale come Sanremo, giusto per grattare la pancina al "pueblo", che convinciamo i cittadini, soprattutto quelli futuri, che questa attività vada fuggita come la peste. Che se ne debba occupare ‘qualcun altro’, in quanto non ci riguarda. Ed è esattamente per questo motivo che gli unici a occuparsene restano proprio solo e soltanto i piccoli uomini con proprio personale tornaconto. Ed è un calcio in bocca a quella generazione, quella di mio nonno, partigiano che per la Resistenza ci rimise sette centimetri di gamba, che invece la politica la metteva anche nel caffellatte, perché sapeva che era lo strumento per cambiare il mondo”.

Il post si conclude con il primo cittadino che si rivolge direttamente al cantante: “Io vorrei, amico Dargen, che non ti dovessi vergognare di fare politica, ma anzi tu ne facessi più spesso (come in effetti l'hai fatta con la tua prima esternazione), te e come te tutti quelli che questa idea malsana la coltivano e la avallano a ogni piè sospinto. Mi divertirei di più anche io, invece di vederla praticata solo dalle medesime facce, in Italia, che conducono ai medesimi risultati mediocri. Avremmo idee meno stereotipate, e quindi più profonde, su ciò che non va, e anche su quel che davvero possiamo fare per provare a cambiarlo. Ne risulterebbe un Paese migliore”.