DAMIANO NIFOSI’
Cronaca

Riapre l’osservatorio del Calasanzio. Il via alle visite: "È unico nel suo genere"

L’Istituto rimette in funzione la sua cupola astronomica, inaugurata negli anni ’80 e ristrutturata nel 2016. Ecco come prenotare

Riapre l’osservatorio. Da lunedì 11 novembre 2024 il via alle visite (foto omaggio)

Riapre l’osservatorio. Da lunedì 11 novembre 2024 il via alle visite (foto omaggio)

Empoli, 9 novembre 2024 – Forse non tutti sanno che l’Istituto Calasanzio – nota scuola dell’Empolese che abbraccia classi dall’asilo nido al liceo – gode di una particolare struttura che lo rende unico nel suo genere: al suo interno, infatti, è presente un osservatorio astronomico, una delle poche realtà che, nella provincia di Firenze, possiede la strumentazione adeguata per l’osservazione dello spazio. In occasione della riapertura di questo luogo, a partire da lunedì 11 novembre, sarà possibile visitare l’osservatorio, aperto non solo agli studenti, bensì a chiunque voglia ’esplorarlo’. In caso di meteo favorevole, sarà inoltre possibile provare l’esperienza di osservare il cielo notturno mediante gli strumenti messi a disposizione dall’Istituto. L’idea di costruire un primo laboratorio astrofisico fu avanzata già nell’800 da Padre Alessandro Serpieri, dell’ordine degli Scolopi, autore di numerosi scritti, molti dei quali dedicati all’astronomia, ma bisognerà aspettare fino agli anni ’80 del 1900 per mettere in pratica la sua visione.

Capita infatti che, realizzando una nuova rampa di scale e un ascensore all’interno del Calasanzio, si stabilisca di fare arrivare queste ultime fino alla terrazza. Ed ecco che, all’ultimo piano, viene scoperto uno spazio chiuso dove un gruppo di addetti ai lavori decide di costruire appunto un osservatorio astronomico. Tra questi, era presente anche il professore Roberto Rizzi, che ci ha raccontato alcuni passi importanti riguardo il funzionamento e la gestione della cupola. "Il nostro osservatorio è l’unico in Italia a essere compreso in una scuola e ad avere quelle dimensioni: è giusto un po’ più piccolo dell’osservatorio di Arcetri – spiega Rizzi –. Originariamente, quando lo inaugurammo negli anni ’80, permettevamo due visite la settimana. L’idea era che fosse aperto a tutti, in quanto patrimonio non solo del Calasanzio, ma anche pubblico, a disposizione dei cittadini: addirittura, ai tempi l’osservatorio era costantemente collegato tramite video ad un televisore che ne trasmetteva le immagini nella nostra sala conferenze. Venne in visita anche Margherita Hack (prima donna italiana a dirigere un osservatorio, ndr), che mi confidò che fosse una delle poche volte in cui era contenta dell’operato dei preti...".

Dopo un periodo di inutilizzo, nel 2016 la Fondazione Calasanzio decide di finanziare il restauro della struttura, coprendone totalmente i costi. "Gli studenti sono consapevoli del bene che hanno a disposizione. Quando abbiamo iniziato a seguire il progetto ci immaginavamo proprio il ragazzo che, curioso di conoscere ciò che lo circonda, venisse ad utilizzare l’osservatorio – commenta il professor Rizzi –. Un tempo il funzionamento dei macchinari era completamente meccanico, oggi invece è possibile implementare una parte più elettronica, che amplia il raggio di visione e ci permette di vedere oltre i limiti imposti dalla strumentazione".

I piani futuri sono già delineati. "Il prossimo obiettivo sarà quello di riprendere l’impegno originario: un’apertura cadenzata della struttura, accessibile a tutti, coadiuvata da conferenze con esperti del settore". Per gli interessati, sarà possibile visitare l’osservatorio, previa prenotazione, mettendosi in contatto con la scuola telefonicamente allo 0571 72253 o via mail a [email protected].