Protezione civile La mappa delle criticità Le aree più vulnerabili segnalate una per una

È on line lo strumento che fa parte del piano per l’Empolese Valdelsa. In caso di necessità fornisce indicazioni su dove trovare assistenza. Un supporto indispensabile per gli operatori e per i cittadini.

Protezione civile  La mappa delle criticità  Le aree più vulnerabili  segnalate una per una

Protezione civile La mappa delle criticità Le aree più vulnerabili segnalate una per una

Lo strumento è intuitivo, un mezzo di autoprotezione che diventa strategico in caso di emergenza. In questi giorni di maltempo, la Protezione Civile dell’Empolese Valdelsa presenta un documento innovativo e digitale: la mappatura del territorio, ora, è a portata di clic e consultabile dal pc o dallo smartphone (http:80.211.98.179empolese_valdelsa).

Il Piano di Protezione Civile, insomma, arriva sul web e si avvicina ancora di più ai cittadini. Una risposta concreta alle emergenze, ma anche un’attività di informazione, sensibilizzazione e formazione coordinata fra i Comuni frutto di un’attenta analisi a livello territoriale. Collegandosi all’apposito link, all’utente appare la descrizione dettagliata delle tipologie dei rischi che interessano i Comuni. Sono segnalate le aree di attesa, quelle di accoglienza e di ammassamento dei soccorritori. Un quadro chiaro e utile non solo per chi indossa la divisa, ma anche per verificare i rischi che interessano i luoghi in cui ognuno di noi vive, lavora o studia. Con la mappa virtuale sottomano si possono infatti acquisire le informazioni relative all’area di attesa più vicina a noi, quella in cui recarsi in caso di emergenza. Basta selezionare il proprio Comune di interesse ed è fatta. Con qualche simulazione, si scopre (semmai fosse una novità) che se di pericolosità frana si parla, al momento i territori da bollino nero sono Certaldo e Montespertoli. Anche a Cerreto Guidi non si scherza. La maggior concentrazione di punti di criticità idraulica insiste su Certaldo e Castelfiorentino lambendo Fucecchio, Empoli, Montelupo Fiorentino. Il rischio idrogeologico è più alto a Cerreto Guidi. Le aree di accoglienza sono contrassegnate da un’icona rossa. Se ne contano 6 a Fucecchio, altrettante a Cerreto Guidi e a Vinci, una decina a Montelupo Fiorentino, circa 15 a Empoli. Ogni icona, una volta ’esplosa’ mostra la scheda informativa sul punto di accoglienza (se è coperto, pavimentato, pianeggiante o collinare, antisismico e se è riferito a un edificio scolastico, a una palestra, una piazza o un parcheggio).

Tra le aree di accoglienza empolesi, ne troviamo in via Liguria, via di Ponzano, via de Sanctis, via Lorenzoni e via Salaiola. E così via fino ad avere un vero e proprio identikit del territorio. Tante anche le aree di attesa, marcate in verde e per le quali in questi giorni l’Unione sta provvedendo all’istallazione della segnaletica. "Quanto sta accadendo in Emilia Romagna - riferisce il sindaco delegato alla Protezione Civile dell’Unione, Paolo Masetti - evidenzia oltre alla necessità di investire in prevenzione strutturale e non, l’importanza del lavoro della Protezione Civile costretta a intervenire in un territorio messo a dura prova dalla crisi climatica. Abbraccio le comunità colpite e ringrazio le nostre associazioni in loro supporto". Dal 19 settembre 2014, quando il ‘downburst’ mise in ginocchio Cerreto Guidi, la Protezione Civile ha fatto passi da gigante. Nel 2022 sono state gestite 64 allerte meteo. Le emergenze di agosto, settembre e dicembre hanno coinvolto ben 250 volontari con più di 200 unità fra risorse e mezzi per ripristinare il territorio da allagamenti e alberi caduti.